Nonostante la pandemia, nel 2020 il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito alla cifra record di quasi 82,4 milioni.

E’ quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale Global Trends dell'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr pubblicato oggi a Ginevra. Si tratta di un aumento del 4% rispetto al dato – anch’esso record - di 79,5 milioni di persone in fuga registrato alla fine del 2019. Il 2020 è il nono anno di aumento ininterrotto dei movimenti forzati nel mondo.

Oggi, l'1% della popolazione mondiale è in fuga, sottolinea Unhcr. Del totale di 82,4 milioni in fuga, 26,4 milioni sono rifugiati, 4,1 milioni i richiedenti asilo, 48 milioni gli sfollati interni. E tanti di loro sono minori, il 42% di tutte le persone costrette alla fuga.

Più di due terzi di tutte le persone fuggite provengono da cinque Paesi: 6,7 milioni dalla Siria, 4 dal Venezuela, 2,6 dall’Afghanistan, 2,2 dal Sud Sudan, 1,1 dal Myanmar.

Quasi nove rifugiati su dieci (86%) sono ospitati da paesi vicini alle aree di crisi e paesi a basso e medio reddito.

Per il settimo anno consecutivo, la Turchia ha ospitato il numero più alto di rifugiati a livello mondiale (3,7 milioni), seguita da Colombia (1,7 milioni, compresi i venezuelani fuggiti all'estero), Pakistan (1,4 milioni), Uganda (1,4 milioni) e Germania (1,2 milioni).

Il rapporto rileva anche come al picco della pandemia lo scorso anno, oltre 160 Paesi avevano chiuso le loro frontiere, con 99 Stati che non facevano eccezioni per le persone in cerca di protezione.

Il reinsediamento dei rifugiati ha registrato un vero e proprio crollo: l'anno scorso sono stati reinsediati solo 34.400 rifugiati, il livello più basso in 20 anni.

(Unioneonline/L)

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