Continuano a Minsk le proteste per la rielezione del presidente Alexander Lukashenko, considerata irregolare dagli oppositori e della stessa Unione europea che ha annunciato sanzioni.

Anche oggi migliaia di persone sono scese in strada nella capitale bielorussa per contestare quello che ritengono un voto truccato. Una grande folla si è ritrovata vicino alla stazione della metropolitana Pushkinskaya in onore del manifestante ucciso durante la violenta repressione della polizia.

Lukashenko, dal canto suo, si sente circondato e cerca una sponda in Vladimir Putin: "L'aggressione contro di noi sta montando, dobbiamo subito contattare Putin", ha detto in vertice con i funzionari di governo.

I due leader, a quanto si apprende, hanno discusso in un colloquio telefonico della situazione infuocata, e il Cremlino ha rilasciato un comunicato nel quale si dice "fiducioso" di una "rapida" soluzione alla crisi. "Le due parti - si legge - hanno espresso la loro fiducia in una risoluzione rapida dei problemi in atto in Bielorussia".

Il presidente bielorusso respinge tuttavia le offerte di mediazione che gli giungono dall'estero: "Non cederemo il Paese a nessuno, non abbiamo bisogno di governi stranieri né di intermediari", tuona.

(Unioneonline/L)

MANIFESTANTI IN PIAZZA

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