Sulla questione migranti il clima in Europa torna a essere incandescente.

A pochi giorni dal vertice di Tallinn, in Estonia, in cui i ministri dell'Interno dei Paesi europei discuteranno del problema immigrazione, l'Austria ha detto di voler sigillare i propri confini con l'esercito.

Una minaccia, per il momento, anche se al confine sono stati già avvistati i primi blindati: sono i mezzi corazzati Pandur, delle Forze armate austriache.

E in pochi giorni, dice il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil, potrebbe essere attivato il dispositivo ufficiale, con 750 militari: "Bastano 72 ore in caso di allarme", sostiene.

"Occorre dare segnali inequivocabili nei confronti dell'Italia e dei profughi: al Brennero non è possibile transitare - ha detto il governatore della regione tirolese Gunther Platter -. Se la situazione lo richiedesse, sono dell'avviso che non si debba tenere conto delle norme dell'Ue".

Un atteggiamento che ha spinto la Farnesina a convocare l'ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer per chiedere spiegazioni.

E mentre anche la Svizzera annuncia una stretta alle frontiere, con l'invio di diversi agenti tra i cantoni, l'Unione europea ha aperto la procedura di infrazione con tre Paesi che non hanno ricollocato nei loro confini la quota di richiedenti asilo, come stabilito nel 2015.

(Redazione Online/D)

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