Un colpo di pistola alla testa.

È così che è stato freddato un altro giornalista in Messico.

L'uomo si trovava in un bar di Rosarito, vicino alla città di Tijuana al confine con gli Stati Uniti. Si chiamava Luciano Rivera e lavorava per l'emittente CNR e per una rivista politica. A dirlo sono le autorità dello stato di Baja California.

La morte del reporter si va ad agggiungere a una lunga lista di giornalisti uccisi, sette dall'inizio dell'anno. Il caso più noto è quello di Javier Valdez, corrispondente del giornale "La Jornada", ucciso a Sinaloa, roccaforte dell'omonimo cartello della droga e del suo ex leader, Joaquin "El Chapo" Guzman.

Il governo messicano, per arginare il drammatico record, promette una ricompensa di circa 80mila dollari per informazioni che possano portare ad arrestare i sicari.

(Redazione Online/D)

IL CASO DI VALDEZ:

TORTURE IN MESSICO:

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