Quindici persone, fra cui due americani, sono state arrestate in due giorni in Venezuela a seguito di un fallito tentativo di "invasione" via mare del Paese: lo ha detto ieri sera il presidente Nicolas Maduro ai microfoni della tv pubblica VTV, che ha parlato di "attacco terrorista" realizzato da "mercenari" che, come obiettivo principale, avevano "quello di uccidermi".

Maduro ha reso noto che gli americani arrestati sono il 34enne Luke Denman e il 31enne Airan Berry, entrambi - ha detto - "membri della sicurezza" degli Stati Uniti.

Maduro ha quindi specificato che si è trattato di "un tentativo di incursione di mercenari addestrati in territorio colombiano con finanziamento degli Usa e della stessa Colombia".

Il capo dello Stato ha quindi fatto riferimento alla acquisizione di "prove, testimonianze e video" aggiungendo che esistono anche le dichiarazioni di un ex "berretto verde", Jordan Goudreau, titolare della compagnia SilverCorp USA Inc. con sede a Melbourne, in Florida. "Offriremo altre informazioni - ha poi concluso - e mostreremo parte delle prove".

Secondo Caracas il commando è partito su una lancia dalla Colombia ed è giunto a La Guaira con armi pesanti e seguendo un piano in cui sarebbe coinvolto anche il leader dell'opposizione autoproclamatosi presidente ad interim, Juan Guaidó. Ma Guaidó in un comunicato ha preso le distanze dall'accaduto ed ipotizzato che si tratterebbe di un progetto dello stesso governo di Maduro per camuffare uccisioni extragiudiziarie di membri dell'esercito e giustificare nuove persecuzioni contro la dissidenza venezuelana.

Tuttavia ieri sono emerse chiaramente divergenze di strategia fra i sostenitori del leader dell'opposizione e un'ala più radicale venezuelana che non disdegna l'uso delle armi per riportare la democrazia in Venezuela. (Unioneonline/v.l.)
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