Questa mattina c’è stato un altro attacco alla base italiana della missione Unifil nel sud del Libano, il terzo, ma la Difesa lo ha smentito venendo poi a sua volta sbugiardata dalla stessa Unifil, che ha confermato la notizia riferita inizialmente da Ansa.

L’agenzia di stampa, citando “qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell’Onu”, riferiva di un attacco alla base 1-31 (quella già colpita ieri) con l’abbattimento di due muri di demarcazione della base stessa. Si tratta, precisava Ansa, di «un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartier generale della missione a  Naqoura».

Circa un’ora dopo, mentre il ministro Crosetto in visita in Kossovo ribadiva che il contingente italiano resta lì, nel Sud del Libano, e che l’Italia «non prende ordini da nessuno», è arrivata la strana smentita della Difesa, con tanto di tirata di orecchie alla stampa.

«In merito alle notizie circolate nella giornata odierna, riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano, il ministero della Difesa smentisce categoricamente tali affermazioni. Le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso - informava il ministero - le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di Unifil, le Forze armate libanesi e le Forze di difesa israeliane (Idf)».

Un intervento «reso necessario a causa dei danni riscontrati nei giorni scorsi, e ha lo scopo di garantire la sicurezza e l'operatività delle strutture della missione. Le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti interessate, assicurando il pieno rispetto degli accordi e dei protocolli internazionali in vigore».

Quindi la tirata d’orecchie ai media, invitati a «verificare accuratamente le informazioni prima della loro diffusione, onde evitare il propagarsi di notizie infondate che potrebbero generare preoccupazione».

A stretto giro di posta però è arrivato il comunicato dell’Unifil che ha sbugiardato il ministero: «Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell'Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu. Le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell'Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione».

Esattamente la notizia riportata dall’Ansa, ripresa da tutti i media e poi incredibilmente smentita dal ministero.

(Unioneonline)

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