La casa di moda Chanel nel mirino delle star e delle influencer russe. Il motivo? La decisione del gigante francese del lusso di chiudere i propri store in Russia, cui è ora seguita quella di smettere di vendere i prodotti a persone che intendono portarli nel Paese che il 24 febbraio scorso ha invaso militarmente l’Ucraina.
Per questo l’azienda è stata tacciata di russofobia, con video e post al veleno sui social, in nome del “patriottismo”, perché – spiegano i protagonisti della protesta – “nessuna borsa vale il nostro amore per la Patria”.

Così ha fatto, ad esempio, l’influencer Anna Kalashnikova (2,4 milioni di follower su Instagram) che ha denunciato che le è stato impedito di acquistare prodotti Chanel a Dubai. Stessa sorte per la presentatrice Liza Litvin, che ha anch'essa raccontato sui suoi canali social di non aver potuto fare shopping in uno store della casa transalpina. “Coco Chanel non era non solo l'amante di un ufficiale nazista, ma anche un agente dei servizi segreti tedeschi. Quindi questa azione del suo marchio mi fa davvero ricordare la sua biografia. È così basso sostenere il fascismo e la russofobia", la sua piccata reazione. 

Addirittura alcune seguitissime blogger e altri personaggi noti russi sarebbero addirittura arrivati a distruggere pubblicamente le borse di Chanel. Come la dj Katya Guseva, la conduttrice televisiva russa Victoria Bonya e come Maryna Yermoshkina, secondo cui Chanel "umilia i suoi compatrioti e discrimina le persone in base alla nazionalità".

Dal canto proprio, l’azienda – sottolinea la Bbc – “sta semplicemente rispettando le sanzioni dell'Unione europea che vietano la vendita in Russia di beni di lusso di prezzo superiore ai 300 euro.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata