L’auto sulla folla a Tel Aviv, «mio fratello un terrorista? Impossibile, forse vittima di un colpo di sonno»
La famiglia non crede all'ipotesi dell’attentato. La macchina piombata sulla folla ha ucciso un turista italianoUn attentato o un incidente? Sono queste le ipotesi intorno alle quali ruota la tragedia avvenuta a Tel Aviv due sere fa. Sul lungomare un’auto impazzita ha travolto un gruppo di turisti, uno è rimasto ucciso: si tratta dell’italiano Alessandro Parini.
Alla guida della macchina c’era Yusef Abu Jaber, arabo-israeliano, 45 anni, considerato “insospettabile”. Padre di sei figli e già nonno, viveva a Kfar Kassem dove tutti lo definiscono una persona mite.
In passato aveva gestito un negozio di giocattoli, dove arrivavano clienti ebrei provenienti anche dagli insediamenti ebraici della Cisgiordania. Negli ultimi anni lavorava con la moglie come addetto alle pulizie in un liceo alla periferia di Tel Aviv. Sul web ci sono filmati che lo mostrano divertirsi con gli studenti. L'ipotesi in Israele - accredita peraltro anche a Gaza da Hamas e dalla Jihad islamica - è che possa essere rimasto molto turbato dalle immagini di violenze avvenute nei giorni scorsi alla moschea al-Aqsa di Gerusalemme. Finora lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e la polizia israeliana - che pure si dicono certi che si tratti di un attentatore - non hanno trovato alcuna traccia di un particolare impegno politico o religioso.
In uno dei filmati, pochi istanti prima di essere ucciso da un ufficiale della polizia, l'uomo pare gridare: “Allah Akbar”, Dio è grande. Ma sarebbero comunque ultime parole di fede, e non necessariamente un manifesto politico.
Il fratello maggiore Omar Abu Jaber, che non crede all'attentato, sostiene che Yusef possa aver avuto un colpo di sonno mentre era al volante. Al sito Ynet ha spiegato che nei quattro giorni precedenti Yusef non aveva dormito perché aveva partecipato a riti di lutto per la morte di uno stretto congiunto. Secondo Omar, il video (QUI LE IMMAGINI) che ha ripreso la corsa della sua automobile dopo essere piombata ad alta velocità su una pista ciclabile mostra "tentativi di minimizzare l'impatto". Oggi anche la polizia conferma che l’uomo non ha esploso alcun colpo di arma da fuoco.
All'interno dell'auto - secondo la radio militare - è stata trovata un'arma giocattolo, scomposta in alcuni pezzi. Prima di archiviare il caso definitivamente come "attentato terroristico" la polizia, secondo la radio militare, vuole ancora esaminare le condizioni dell'auto e verificare se vi sia stato un guasto tecnico. Poi restituirà il corpo alla famiglia per i funerali.
L’istituto di medicina legale di Abu Kabir ha invece smentito che in una gamba dell’italiano ucciso sia stato ritrovato un proiettile. Ancora l’autopsia non è stata effettuata e c’è qualche dubbio che davvero si svolga.
(Unioneonline/s.s.)