Il discorso di Alice Weidel inizia scandendo i colori della bandiera tedesca, "nero, rosso, oro!". Sono il trampolino di lancio di un intervento privo di inibizioni, in cui la leader dell'ultradestra di Afd, eletta dal congresso di partito come candidata cancelliera per le urne del 23 febbraio, ha scoperto le carte senza troppe remore. «Cosa faremo se al timone ci saremo noi?» ha urlato con tono quasi minaccioso, prima di dare le sue risposte. Eccone alcune. Afd intende uscire dalle politiche climatiche dell'Ue, abbattere le pale eoliche «della vergogna» e tornare al nucleare: «E riapriremo il Nord Stream, statene certi!», ha tuonato dal palco. Non solo. Alternative fuer Deutschland vuole chiudere le frontiere. «Le blinderemo!. E lo dico in modo chiaro: se dobbiamo chiamarla re-migrazione, si chiamerà re-mi-gra-zio-ne», ha scandito. Un passaggio inquietante è stato dedicato anche alle politiche sui gender, dalla leader gay che ha notoriamente una compagna: «Chiuderemo i gender studies e cacceremo via questi professori!».

Non ha avuto peli sulla lingua, rafforzata anche dall'amicizia di Elon Musk. E del resto mentre parlava a Riesa, in Sassonia, la leader di Alternativa per la Germania ha potuto contare ancora una volta sull'aiuto del miliardario di Tesla, che le ha offerto la sua piattaforma X per far visualizzare il congresso in streaming, anche sul suo profilo personale: dopo che non aveva battuto ciglio sentendole dire che "Hitler era comunista" due giorni fa sullo stesso social. Weidel lo ha ringraziato esplicitamente e ha chiosato: "Noi siamo per la libertà di espressione in questo Paese".

Ma c'è stata anche come sempre anche l'interferenza di segno opposto: migliaia di manifestanti hanno tentato di bloccare le strade, per impedire i lavori del Parteitag. Sei agenti feriti e 34 indagati è il bilancio della giornata.

La nomina a candidata di punta - mentre a Berlino l'Spd eleggeva Olaf Scholz - è avvenuta per alzata di mano e lei, unica a presentarsi, è stata premiata dall'unanimità dei consensi.

Migrazione, clima, energia e gender le questioni affrontate con piglio più battagliero dall'economista, che ha annunciato di avere un piano per i cento giorni di governo, se Afd dovesse prendervi parte, dopo il voto: «Faremo in modo che siano mandati via tutti coloro che non hanno i documenti per restare. Faremo in modo che il messaggio al mondo sia chiaro: le frontiere della Germania sono chiuse!».

Weidel ha poi citato il modello di Ungheria e Olanda per assicurare che la Repubblica federale "uscirà dal sistema di asilo dell'Unione europea". Exit annunciato anche sul clima: «Noi riapriremo il Nord Stream, su questo potete contare, e metteremo fine alla svolta energetica. Usciremo dalla politica climatica dell'Ue. Riattiveremo le centrali nucleari capaci di funzionare e investiremo con quelle di nuova generazione. Questa è una politica energetica seria», ha avvertito.

Il nemico del partito è come sempre la Cdu, tirata in ballo con toni durissimi anche per le politiche dell'era Merkel: «Si devono vergognare!». E proprio i cristiano democratici avranno un bel problema se i sondaggi dovessero avverarsi alle urne: secondo un'indagine dell'Insa, Afd sarebbe cresciuta ancora arrivando al 22%, mentre i conservatori sono dati al 30. "Numeri pericolosi", ha commentato Bild. L'Unione e Alternativa insieme avrebbero oltre il 50% dei consensi e questo potrebbe mettere in crisi la scelta di Friedrich Merz di escludere ogni collaborazione. Il cordone sanitario contro gli estremisti viene messo a dura prova anche nella Repubblica federale. 

(Unioneonline)

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