"La tortura funziona? Assolutamente sì": bufera su Donald Trump
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che chiede la revisione del programma di interrogatori della Cia e la riapertura delle carceri segrete fuori dagli Stati Uniti.
Obiettivo del presidente Usa sarebbe, secondo il Washington Post, revocare i provvedimenti di Obama e ripristinare i metodi ampiamente condannati e ritenuti "tortura".
Indiscrezioni confermate dallo stesso tycoon in un'intervista televisiva.
"La tortura funziona nella lotta al terrorismo", ha affermato Trump, citando alti ufficiali dell'intelligence e sdoganando - di nuovo - la tecnica del waterboarding (forma di tortura che consiste nell'immobilizzare un uomo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa e versargli acqua sulla faccia).
"Quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando l'Isis fa cose di cui nessuno ha sentito parlare dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco", è la dichiarazione del magnate repubblicano.
Affermazioni, quelle di The Donald, che gli sono costate dure critiche da parte di Humans Right Watch (Hrw) e da altri gruppi di attivisti.
La ong che difende i diritti umani esorta il Congresso americano a intervenire: "Trump vuole riempire di nuovo Guantanamo e i dark sites (le carceri in terra straniera), autorizzando la Cia a ripristinare un programma di detenzione che è stato fonte di così tante torture da indebolire la nostra sicurezza nazionale".
"Non riporteremo la tortura negli Usa", ha tuonato il presidente della commissione Forze armate del Senato John McCain. "Il presidente può firmare tutti gli ordini esecutivi che vuole, ma la legge è legge".