Gaza City è stata circondata dall’esercito israeliano.

Lo riferisce il portavoce militare Daniel Hagari: «Oggi – le sue parole – abbiamo circondato Gaza City. La Striscia ora è divisa in due settori: Nord e Sud».

L'operazione è stata condotta dalla brigata di fanteria Golani. «Sono arrivati fino al mare, nel lato sud, e hanno circondato Gaza. Ora c'è Gaza nord e Gaza sud. Noi consentiamo ancora un corridoio che permetta alla popolazione del settore nord di spostarsi a sud, ma è un corridoio con un’unica direzione. Verso sud».

Una volta accerchiata Gaza City, l’obiettivo della divisione è ora «distruggere obiettivi selezionati, inclusi significativi asset e centri di controllo e di comando di Hamas».

Bisogna quindi «raggiungere i miliziani operativi che sono stati spinti dentro la città e distruggere le istituzioni governative militari e civili di Hamas». L’obiettivo di distruggere Hamas è «possibile da raggiungere» per l’esercito di Tel Aviv, ma ciò «richiederà un lungo periodo di tempo, da alcuni mesi a un anno, o anche di più».

Per liberare l’area dai terroristi bisogna agire in modo «approfondito e lento». In questa fase le unità israeliane «si asterranno dall'entrare nei tunnel, partendo dal presupposto che siano dotati di trappole esplosive. Ogni galleria viene gestita dall'esterno dalle forze speciali per evitare di mettere i soldati in pericolo immediato e per permettere di affrontare i tunnel in una fase successiva. In alcuni casi, se l'intelligence lo ritiene opportuno, l'aviazione colpirà il tunnel dall'alto, neutralizzando chiunque si trovi all'interno».

Tra gli obiettivi anche l’ospedale di Shifa, dove secondo l’intelligence israeliana si nascondono gli alti esponenti di Hamas: «Al momento l'esercito israeliano non ha dato ordine alle unità di entrare nell'ospedale di Shifa, ma alti funzionari dell'Idf non hanno escluso un'operazione militare nell'ospedale se sarà possibile metterla in atto».

Intanto da Gaza è partita una raffica di razzi che ha fatto risuonare le sirene d’allarme a Tel Aviv, tutti intercettati da Iron Dome. Anche l’aviazione israeliana sta bombardando pesantemente Gaza.

E c’è tensione anche sul fronte nord di Israele: «Siamo pronti in ogni momento a lanciare un attacco», ha detto il maggiore israeliano Herzi Halevi parlando della situazione con il Libano. Hezbollah continua a lanciare razzi sul territorio israeliano, oggi un civile è morto. Anche un giornalista libanese e quattro suoi familiari sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel sud del Libano. Episodio che ha scatenato la furia di Hezbollah, il cui leader Hasan Nasrallah ha annunciato un altro discorso pubblico per sabato.

A Baghdad intanto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen ha incontrato il segretario di Stato Usa Antony Blinken. «Basta violenza estremista contro i palestinesi in Cisgiordania» e «i palestinesi non devono essere sfollati con la forza», ha detto aprendo al dialogo sulla base della soluzione “due popoli, due Stati”. Blinken dal canto suo ha sottolineato che il flusso attuale di aiuti a Gaza è «gravemente insufficiente».

(Unioneonline/L)

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