Continuano le proteste contro il governo iraniano. Alla base delle contestazioni il carovita e la corruzione del regime.

Al momento - secondo un bilancio ancora provvisorio - le vittime sarebbero salite a 23, nove le persone morte durante la notte.

Tra questi ci sarebbe anche un bambino di 11 anni, oltre a un esponente della Guardia rivoluzionaria. Quattrocentocinquanta sono invece i manifestanti finiti in manette dall'inizio delle proteste.

Il capo della Corte Rivoluzionaria della provincia di Teheran, Moussa Ghazanfarabad, ha detto che alcune delle persone fermate potrebbero essere accusate di "Muharebeh" ("uerra contro Dio"), un reato che prevede la pena di morte.

LE ACCUSE DELL'AYATOLLAH KHAMENEI - Intanto l'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema del Paese, nel suo primo intervento dall'inizio degli scontri ha accusato i nemici dell'Iran, che "hanno rafforzato l'alleanza per colpire le istituzioni islamiche" durante i recenti incidenti.

"Con i diversi strumenti come denaro, armi, politica e sistemi di sicurezza, i nemici hanno provato a minare il sistema", ha aggiunto.

LE REAZIONI DAL MONDO - Mentre il presidente della Repubblica islamica apre ai manifestanti, Donald Trump continua a twittare in sostegno ai dimostranti suscitando le reazioni indispettite di Teheran.

Sul diritto a manifestare è intervenuta - nella serata di ieri - anche l'Unione europea attraverso la portavoce dell'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini: "Siamo stati in contatto con le autorità iraniane e ci aspettiamo che il diritto a manifestare pacificamente e la libertà di espressione siano garantiti".

(Unioneonline/s.a.-F)

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