Interrotte tutte le telecomunicazioni a Gaza, per la quarta volta dall’inizio della guerra lo scorso 7 ottobre.

«Siamo spiacenti di annunciare un'interruzione totale delle telecomunicazioni fisse e dei servizi internet nella Striscia di Gaza a causa del protrarsi dell'aggressione», si legge in un comunicato di Paltel, la società palestinese di telecomunicazioni. Le squadre di tecnici, ha aggiunto, «stanno lavorando per ripristinare i servizi nonostante la pericolosità delle condizioni sul terreno».

Intanto è salito a 106 morti il bilancio delle vittime del bombardamento aereo che ha colpito nel giorno di Natale il campo profughi di Maghazi. E continuano le operazioni militari israeliane nella Striscia, così come gli scontri in Cisgiordania e gli scambi di missili e artiglieria tra Israele e Hezbollah.

Oggi proiettili dell'artiglieria israeliana hanno colpito i piani superiori della sede della Mezzaluna Rossa palestinese a Khan Yunis, nel settore sud della Striscia di Gaza, e hanno provocato alcune vittime fra gli sfollati che si trovavano al suo interno. Nel palazzo in questione avevano trovato riparo migliaia di sfollati.

Il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza ha detto che almeno 21mila persone sono morte nell’enclave palestinese dallo scorso 7 ottobre, quasi 55mila invece i feriti.

In un intervento alla Commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto oggi che Israele è attaccato su sette fronti, e che su sei di essi ha già reagito. «Siamo stati attaccati - ha rilevato - da Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen ed Iran. Abbiamo reagito ed operato contro sei di quei fronti», ha detto, senza tuttavia menzionare quali di essi fosse il settimo. «Voglio dirlo in maniera esplicita: chiunque opera contro di noi rappresenta un obiettivo potenziale. Non c'è immunità per alcuno», ha aggiunto.

(Unioneonline/L)

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