I casi di contagio e di malattia grave calano "in modo sostanziale" con la terza dose Pfizer.

Lo sottolinea uno studio pubblicato sul "New England Journal of Medicine”, sulla base dei dati del ministero della Salute di Tel Aviv.

Il tasso di infezione, rileva, almeno 12 giorni dopo il booster, è inferiore di "11,3 volte" rispetto alle due dosi mentre "il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5 volte”.

La ricerca è stata condotta dal 30 luglio al 31 agosto su 1,13 milioni di persone di età pari o superiore ai 60 anni che avevano completato l'immunizzazione cinque mesi prima, divisi in due gruppi: quelli cui è stato somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due.

Rispetto alla variante Delta, si legge nello studio, la terza dose Pfizer "porterebbe l'efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all'efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa".

In particolare, 12 giorni dopo la dose di richiamo, il tasso di infezione confermata era inferiore nel gruppo di richiamo rispetto al gruppo senza richiamo di un fattore di 11,3; il tasso di malattia grave era inferiore di un fattore di 19,5.

Nell'analisi primaria è stato confrontato il tasso di Covid-19 confermato e il tasso di malattia grave tra coloro che avevano ricevuto un'iniezione di richiamo almeno 12 giorni prima (gruppo di richiamo) e coloro che non avevano ricevuto un'iniezione di richiamo (gruppo non di richiamo).

Nell'analisi secondaria, invece, è stato valutato il tasso di infezione da quattro a sei giorni dopo la dose di richiamo rispetto al tasso di almeno 12 giorni dopo il richiamo.

I ricercatori sono giunto alla conclusione che i tassi di coronavirus confermato e malattie gravi erano "sostanzialmente inferiori" tra coloro che avevano ricevuto un richiamo (terza) dose del vaccino Pfizer.

La malattia grave "è stata definita come una frequenza respiratoria a riposo superiore a 30 respiri al minuto, una saturazione di ossigeno inferiore al 94% durante la respirazione dell'aria ambiente o un rapporto tra pressione parziale di ossigeno arterioso e frazione di ossigeno inspirato inferiore a 300".

(Unioneonline/F)

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