Operazione “Martello di mezzanotte”, gli Usa attaccano l’Iran. Il consigliere di Khamenei: «Per Usa conseguenze irreparabili»
Stati Uniti al fianco di Tel Aviv. I pasdaran: «Ridurremo in cenere le basi americane». Netanyahu: «Vedo una grande apertura verso la pace»Gli Stati Uniti entrano in guerra contro l’Iran al fianco di Israele.
Poco prima delle 2 – ora italiana – della notte tra sabato e domenica il presidente Donald Trump ha annunciato l’attacco a tre siti nucleari della Repubblica islamica, quelli di Fordow, Natanz ed Esfahan, che sarebbero stati «distrutti».
LA DIRETTA
ORE 22- TAJANI: FINE GUERRA SENZA NUCLEARE IRAN
«Se l'Iran accetterà di continuare a lavorare sul nucleare solo per usi civili e di rinunciare a qualsiai ipotesi di arma nucleare, io credo che, sedendosi al tavolo con gli Usa, si possa arrivare a por fine alla guerra». Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg5. «Chiudere Hormuz - ha aggiunto riferendosi all'ipotesi circolata in tal senso - sarebbe un atto di autolesionismo da parte dell'Iran, e provocherebbe reazioni da molti Paesi e anche dalla Cina che, pur non essendo intervenuta con grande determinazione, si è schierata contro gli attacchi all'Iran. Vorrebbe dire restare comunque isolati, e alla fine sarebbe un danno maggiore per l'Iran che per altri Paesi».
Ore 21 – NETANYAHU: «APERTURA VERSO LA PACE»
«L'azione in Iran apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare. Vedo un'enorme espansione degli accordi di pace. Vedo collaborazioni che al momento sembrano immaginarie, ma forse abbiamo già capito che non lo sono. Vediamo un futuro luminoso di speranza, collaborazioni e anche di pace». Lo ha detto questa sera in una conferenza stampa preregistrata il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
«Non ci lasceremo trascinare in una guerra di logoramento, ma non porremo fine a questa operazione storica prima di aver raggiunto tutti gli obiettivi», ha aggiunto.
«Continueremo a investire tutte le nostre energie per eliminare la minaccia iraniana e sconfiggere Hamas, recuperando tutti i nostri ostaggi. Anche se ci saranno ancora giorni difficili, ci attendono giorni grandiosi e positivi, giorni di unità, forza e, con l'aiuto di Dio, giorni di pace».
Per il primo ministro israeliano «l'Iran ha costruito l'asse del male per strangolarci e portare la guerra in territorio israeliano. Dopo aver spezzato l'asse, stiamo spostando la guerra in territorio iraniano. I nostri piloti fanno quello che vogliono nei cieli iraniani. Stiamo colpendo tutti gli obiettivi, eliminando i comandanti. Questo è un cambiamento enorme. Apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare».
ORE 20,30 – LA RABBIA IRANIANA
«Non c'è più posto per l'America o le sue basi in questa regione e nel mondo islamico. L'America ha attaccato il cuore del mondo islamico e deve aspettarsi conseguenze irreparabili, perché la Repubblica islamica non tollera nessun insulto né aggressione nei suoi confronti». Lo ha detto Ali Akbar Velayati, un consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei. «Ogni Paese della regione o di altrove usato dalle forze americane per colpire l'Iran sarà considerato come un bersaglio legittimo per le nostre forze armate», ha affermato citato dall'agenzia ufficiale Irna.
ORE 19,21 – ESPLOSIONI A TEHERAN
Nuove esplosioni sono state udite nel nord di Teheran. Lo riferisce l'Afp.
ORE 18,37 – CROSETTO
«Ho ordinato l'innalzamento del livello di allerta operativa presso tutte le basi e i dispositivi avanzati italiani, in coordinamento con le autorità locali e con i nostri partner internazionali. I protocolli di protezione del personale e di continuità operativa sono attivi, aggiornati e pronti ad affrontare ogni possibile scenario. La sicurezza del personale militare italiano è e resta la mia assoluta priorità». Lo afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Fin dall'altro ieri, abbiamo avviato misure preventive per rafforzare la sicurezza dei contingenti italiani all'estero. I nostri militari non sono coinvolti nelle operazioni e non rappresentano un obiettivo diretto di possibili ritorsioni iraniane. Tuttavia, in via cautelativa, abbiamo ricollocato alcuni assetti posizionati in prossimità di infrastrutture o basi statunitensi, per evitare che possano essere esposti a danni collaterali».
ORE 17,12 – RASSICURAZIONI DI RUBIO
«Al momento non sono previste operazioni militari contro l'Iran». Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista alla Cbs.
ORE 16,21 – SCONTRO SULLO STRETTO DI HORMUZ
Il Parlamento iraniano ritiene necessario chiudere lo Stretto di Hormuz in seguito agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. Lo ha affermato Esmail Kosari, membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale. Lo riferisce l'agenzia Tass. Ora la decisione finale spetta al Consiglio supremo di sicurezza nazionale. La mossa sarebbe «un suicidio» per l'Iran. Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance. «Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso», ha aggiunto il numero due di Donald Trump.
DOPO L’ATTACCO
LE PAROLE DI TRUMP – «Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo», ha detto il leader di Washington, in un post sui social, cui poi è seguito un discorso alla Nazione.
In azione sarebbero entrati i bombardieri B-2 americani in grado di trasportare le bombe MOP (Motorized Bunker Penetrating Bomb) di cui solo l'esercito americano è in possesso.
Sei bombe “bunker bluster” sono state sganciate sul sito di Fordow, mentre sugli altri bersagli sarebbero stati lanciati una trentina di missili Tomahawk, riportano i media Usa.
«Questo è uno momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo», ha affermato Trump. Aggiungendo: «Il nostro obiettivo era annullare le capacita di arricchimento di Teheran e la sua minaccia nucleare. È stato uno spettacolare successo militare». Il presidente ha anche avvisato l’Iran: «A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima». Poi l’invito a tornare al tavolo dei negoziati.
Trump segue i raid in Iran nella situation room
LA REAZIONE DELL’IRAN – Dal canto proprio Teheran, attraverso il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, ha condannato i bombardamenti americani definendoli «oltraggiosi» e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. «Quanto accaduto avrà conseguenze eterne», ha avvisato.
Un canale affiliato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane – i Pasdaran - ha invece annunciato che «gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell'attacco all'Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere».
NETANYAHU – Da Israele, il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato, in un discorso trasmesso in televisione: «Con il presidente Trump abbiamo ottenuto insieme risultati senza precedenti. Con pieno coordinamento operativo tra le forze di difesa israeliane e l'esercito Usa, gli Stati Uniti hanno attaccato i tre siti nucleari iraniani. Questo programma minacciava la nostra sopravvivenza ed era anche un rischio per la pace dell'intero mondo».
MISSILI SU ISRAELE – Dopo poche ore dall’attacco Usa, la risposta iraniana non si è fatta attendere: una nuova pioggia di missili è stata lanciata contro le città dello Stato ebraico, comprese Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa, dove vengono segnalati decine di feriti ed edifici rasi al suolo.
L’ITALIA – Palazzo Chigi fa sapere che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni «sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell'intelligence».
L’APPELLO DEL PAPA – «Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto», ha detto Papa Leone XIV durante l’Angelus. Aggiungendo: «Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile».
ALLERTA MASSIMA NELLE BASI AMERICANE IN ITALIA – È allerta massima nelle basi americane in Italia dopo l'attacco statunitense in Iran della notte scorsa. Da Aviano a Sigonella, secondo quanto si apprende, l'attenzione è massima. Rafforzati i dispositivi messi in campo per garantire la sicurezza dei militari.
LA CONDANNA DELLA RUSSIA – Il ministero degli Esteri russo «condanna fermamente» gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l'escalation in atto e «minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale». «La decisione irresponsabile di sottoporre il territorio di uno Stato sovrano ad attacchi missilistici e dinamitardi, a prescindere dalle argomentazioni addotte, viola gravemente il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», afferma il ministero.
MINACCIA NUCLEARE – Gli attacchi contro l'Iran «hanno inferto un duro colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e del sistema di verifica e monitoraggio dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che su di esso si basa». Lo afferma il ministero degli Esteri russo, chiedendo «una reazione tempestiva, professionale e onesta dalla dirigenza dell'Agenzia, senza evasioni e tentativi di nascondersi dietro una “equidistanza” politica». Anche il Consiglio di Sicurezza dell'Onu «deve reagire», aggiunge Mosca, e perché siano «respinte collettivamente le azioni conflittuali di Stati Uniti e Israele».
MACRON – Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha continuato oggi i suoi colloqui telefonici successivi all'attacco americano contro 3 siti nucleari in Iran questa notte, chiamando il presidente dell'Iran Masoud Pezeshkian. Lo riferiscono fonti dell'Eliseo. A Pezeshkian, Macron ha ripetuto il suo «appello per la liberazione immediata dei due ostaggi francesi, per una de-escalation e per la ripresa di negoziati diplomatici».
L’OPERAZIONE “MARTELLO DI MEZZANOTTE” – "Operazione martello di mezzanotte", questo il nome dell'operazione Usa che ha colpito i siti nucleari iraniani, «non è una missione illimitata, Trump ha assegnato una missione chiara e mirata per colpire le capacità nucleari dell'Iran». Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, in conferenza stampa aggiungendo che «tutto può accadere in un conflitto ma lo scopo era intenzionalmente limitato". L'America "non cerca la guerra», ha chiarito. «Abbiamo lavorato a stretto contatto e ci consultiamo continuamente con gli alleati nella regione», ha proseguito. L'amministrazione Trump «ha rispettato i requisiti di notifica del War Powers Act» e ha informato i membri del Congresso degli attacchi immediatamente «dopo che gli aerei erano decollati in sicurezza" ha poi detto il segretario alla Difesa.
RASSICURAZIONI DI RUBIO – «Al momento non sono previste operazioni militari contro l'Iran». Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista alla Cbs.
SCONTRO SULLO STRETTO DI HORMUZ – Il Parlamento iraniano ritiene necessario chiudere lo Stretto di Hormuz in seguito agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. Lo ha affermato Esmail Kosari, membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale. Lo riferisce l'agenzia Tass. Ora la decisione finale spetta al Consiglio supremo di sicurezza nazionale. La mossa sarebbe «un suicidio» per l'Iran. Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance. «Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso», ha aggiunto il numero due di Donald Trump.
CROSETTO – «Ho ordinato l'innalzamento del livello di allerta operativa presso tutte le basi e i dispositivi avanzati italiani, in coordinamento con le autorità locali e con i nostri partner internazionali. I protocolli di protezione del personale e di continuità operativa sono attivi, aggiornati e pronti ad affrontare ogni possibile scenario. La sicurezza del personale militare italiano è e resta la mia assoluta priorità». Lo afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Fin dall'altro ieri, abbiamo avviato misure preventive per rafforzare la sicurezza dei contingenti
italiani all'estero. I nostri militari non sono coinvolti nelle
operazioni e non rappresentano un obiettivo diretto di possibili
ritorsioni iraniane. Tuttavia, in via cautelativa, abbiamo
ricollocato alcuni assetti posizionati in prossimità di
infrastrutture o basi statunitensi, per evitare che possano
essere esposti a danni collaterali".
- IN AGGIORNAMENTO –
(Unioneonline/l.f.)