Claudio Mandia è stato "sottoposto a inimmaginabili trattamenti da parte dell'amministrazione" dell'istituto che stava frequentando a New York.

E’ l’accusa dei parenti del 17enne salernitano trovato morto al college: sono "scioccati e distrutti" da quella che definiscono "una morte insensata" spiegando che è "in corso una indagine completa" e annunciando che intendono intraprendere "azioni appropriate". 

Il ragazzo, deceduto tra giovedì e venerdì notte, avrebbe compiuto 18 anni sabato. La famiglia lo aveva raggiunto proprio per festeggiarlo, ma quando i genitori Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto - che a Battipaglia gestiscono un'azienda che esporta pizza e prodotti surgelati anche in America – sono atterrati hanno ricevuto la terribile notizia.

"Claudio non era malato, era sanissimo. I medici dovranno appurare cosa è accaduto", ha detto lo zio Pietro Benesatto. Gli inquirenti statunitensi, infatti, non hanno sciolto le riserve e attendono di conoscere l'esito dell'autopsia per appurare i motivi del decesso. Benesatto ha anche escluso che il nipote sia stato aggredito o ferito. Quindi il decesso sarebbe riconducibile a cause naturali. Il giovane sognava di diventare un manager e di lavorare nel campo dell'economia ed è per questo che aveva deciso di andare negli Stati Uniti. "Sono cose che non dovrebbero mai accadere, soprattutto in giovane età", ha rimarcato il sindaco di Battipaglia Cecilia Francese.

La polizia ha ascoltato i coetanei che alloggiano nel college frequentato dal giovane per ricostruire l'episodio e le ultime ore di vita dello studente, a quanto si apprende trascorse ad una festa. 

In giornata intanto il Comune di Battipaglia ha avuto contatti con il Consolato italiano, al quale ha provveduto ad inviare tutti i documenti necessari per poter organizzare il rientro dagli Stati Uniti della salma. Non è ancora chiaro, però, quanto tempo servirà per espletare gli atti burocratici e ricevere i risultati definitivi dell’autopsia.

(Unioneonline/D)

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