Germania, il trionfo di Merz e la coalizione con i socialdemocratici: estrema destra fuori dal governo
Lo storico 20,8% di AFD non consentirà al partito di Alice Weidel di entrare nell’esecutivo, che sarà formato dai cristiano-democratici e da SPD, che ha ottenuto il peggior risultato del dopoguerraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nonostante l’ottimo risultato elettorale, non ci sarà il partito di ultradestra Afd nella coalizione di governo tedesca.
Il vincitore delle elezioni e leader dei cristiano-democratici, Friedrich Merz, formerà la coalizione con i socialdemocratici. I due partiti possono formare una ristretta maggioranza al Bundestag grazie al pessimo risultato di liberali e BSW, che sono rimasti sotto il 5% e non entreranno in Parlamento: i loro seggi saranno suddivisi tra le altre forze, consentendo alla coalizione CDU-CSU-SPD di avere numeri per governare.
Partiamo dai risultati: i partiti cristiano-democratici CDU e CSU, hanno ottenuto il 28,6% dei voti, risultato anche più risicato del previsto (per via del boom dell’ultradestra soprattutto nell’est più povero) ma che consente a Merz di diventare il nuovo Cancelliere, sostituendo il socialdemocratico Olaf Scholz, il cui movimento, con il 16,4%, ha registrato il peggior risultato di sempre del dopoguerra.
«Punto a formare un governo di coalizione entro Pasqua», entro il 20 aprile dunque, ha detto Merz, sostenendo di avere un «chiaro mandato per cambiare il corso politico del Paese». Una cosa è certa, non stringerà un’alleanza con AFD, nonostante il flirt in campagna elettorale e i continui appelli di Alice Weidel, leader del partito nazionalista e anti-migranti di estrema destra, che ha ottenuto un risultato record (20,8%).
Weidel, lanciando a Merz un appello per governare insieme, ha detto chiaramente che una coalizione tra cristiano-democratici e socialdemocratici potrebbe durare al massimo due anni, poi si andrebbe a elezioni anticipate e «il nostro diventerà il primo partito».
Appello non raccolto dal neo Cancelliere in pectore. Che punta, e lo ha detto chiaramente, a una coalizione con i socialdemocratici, nonostante il loro risultato «disastroso», per stessa ammissione della SPD.
Il partito liberale FDP, sotto il 5%, è fuori dal Parlamento. Il suo presidente ed ex ministro delle finanze, Christian Lindner, ha annunciato di lasciare la politica. La BSW ha raggiunto il 4,97%, mancando il Bundestag per soli 13.000 voti. Considerata moribonda qualche mese fa, la sinistra radicale del partito Die Linke ha invece conosciuto una rinascita, con l'8,8%, grazie a un programma molto sociale e ostile all'estrema destra, che ha sedotto soprattutto i giovani. Il partito dei Verdi, che faceva parte della coalizione uscente, ha ottenuto l'11,6% dei voti.
Una coalizione a due renderà più stabile il governo tedesco, e Merz annuncia una stagione di grandi cambiamenti. Anche in risposta all’amministrazione di Donald Trump, che ha apertamente sostenuto AFD.
La creazione di una «capacità di difesa europea autonoma in alternativa alla Nato nella sua forma attuale è una priorità assoluta», ha detto il Cancelliere in pectore. «Considerata l’indifferenza di Donald Trump nei confronti dell'Europa, il Vecchio continente deve raggiungere progressivamente l'indipendenza dagli Stati Uniti», ha proclamato. Si tratta di una svolta per la Germania, che da 80 anni conta sull'ombrello americano per la propria sicurezza.
(Unioneonline)