Sberle, schiaffi e sculacciate ai bambini in Francia diventano reato.

L'Assemblea nazionale ha votato oggi in prima lettura una proposta di legge per vietare le punizioni corporali ai bambini da parte dei genitori.

Presentato da MoDem e sostenuto dal partito "En Marche" di Emmanuel Macron oltre che da altri gruppi parlamentari, il testo afferma che i genitori devono educare i loro figli "senza ricorrere alla violenza fisica, verbale o psicologica".

La proposta deve ora passare al vaglio del Senato. L'estrema destra e i conservatori sono contrari, ma si sono astenuti. Unica a votare contro una legge che "priva i genitori delle loro preerogative" è stata la deputata Emmanuelle Menard.

Fino a ieri le percosse sui piccoli venivano definite "violenze educative ordinarie", per distinguerle dai maltrattamenti, con il nuovo provvedimento sarebbero vietate per legge. La destra ha buon gioco nel ridicolizzare il provvedimento e ricorda che il fondatore del partito che ha proposto la norma - Francois Bayrou - ha schiaffeggiato un bambino durante le presidenziali del 2002.

Secondo la Ong Childhood Foundation, l'85% dei genitori francesi ricorre alle punizioni corporali, e già nel 2016 il presidente Francois Hollande aveva presentato un provvedimento anti-sculacciate.

Se la legge dovesse andare a buon fine, la Francia sarebbe il 55esimo Paese al mondo e 23esimo Ue a bandire le punizioni corporali sui bimbi, iniziativa adottata per la prima volta in Svezia nel 1979.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata