Un ex presidente del Consiglio italiano in piazza Tienanmen, a Pechino, per la grande parata militare con i leader cinese, russo e nordcoreano, Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong un.

Anche Massimo D’Alema ha preso parte alla parata che celebra la vittoria sul Giappone e la fine della Seconda guerra mondiale ed è stata anche una dimostrazione di forza militare e diplomatica da parte di Pechino.

D’Alema ha rilasciato un’intervista a una tv cinese: «Viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali, io spero e confido che qui da Pechino venga un messaggio per la pace e per la cooperazione e per il ritorno a uno spirito di amicizia tra tutti i popoli e per porre fine alle guerre che purtroppo insanguinano diversi Paesi del mondo», ha detto.

L’ex premier ha anche ricordato «la lotta eroica del popolo cinese, così importante non solo per la Cina ma per tutta l'umanità, per per la sconfitta del nazismo e del fascismo».

Ma la sua partecipazione all’evento ha scatenato polemiche, a partire da quella di Carlo Calenda: «È grave che un ex presidente del Consiglio vada a Pechino per celebrare la nascita del fronte antioccidentale. D'Alema va ad omaggiare Putin e Kim Jong Un, Xi Jinping. Mentre ragazzi muoiono in Ucraina per difendere la loro e la nostra libertà. Una vera schifezza di 'livello Salvini’», il commento del leader di Azione. «Non ho parole», sottolinea Ivan Scalfarotto (IV).

«È di una gravità inaudita che un ex presidente del Consiglio italiano, Massimo D'Alema, abbia partecipato oggi alla parata militare a Pechino di Xi Jinping insieme al dittatore nord coreano Kim Jong un e al presidente della Russia, Vladimir Putin», dichiara invece il capogruppo dei deputati di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami. «È inaccettabile la sua presenza lì, specie in un momento in cui l'Occidente, che Giorgia Meloni sta faticosamente cercando di tenere unito, viene apertamente sfidato da questi tre leader autocrati, che addirittura propongono un nuovo ordine mondiale basato su valori ben lontani dalla libertà, dalla democrazia e dal rispetto dei diritti umani».

All’attacco anche Forza Italia, con il deputato Alessandro Cattaneo che esprime «sconcerto».

Parole in difesa di D’Alema arrivano invece da Stefano Fassina («Lui uno dei pochi con consapevolezza della storia, da lì è una proposta di costruzione di un ordine multilaterale che i governi e i partiti europei dovrebbero raccogliere, discutere, contribuire a definire e attuare») e Maurizio Acerbo (Prc) («Non si è allineato alla guerra fredda con la Cina che gli Usa ci vogliono imporre»)

(Unioneonline)

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