Dopo gli interrogatori condotti dalla polizia federale delle Fiandre occidentali, sono stati rilasciati nella notte Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti, coinvolti nel presunto scandalo sui fondi per i giovani diplomatici europei.

Lo rende noto la Procura Ue, alla guida delle indagini. Le accuse riguardano frode negli appalti e corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale ma i tre sono stati rilasciati perché "non ritenuti a rischio di fuga".

L'inchiesta riguarda il presunto utilizzo irregolare di fondi Ue da parte dell'Eeas e del Collegio d'Europa, di cui Mogherini è presidente, nel 2021 e 2022, incluso l'appalto per finanziare la nuova Accademia diplomatica europea, un programma annuale di formazione per diplomatici finanziato dal Servizio diplomatico Ue e ospitato a Bruges. Gli investigatori stanno verificando se il Collegio d'Europa o suoi rappresentanti avessero avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d'appalto. Il fascicolo si concentra anche sull'acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio — struttura destinata a ospitare i partecipanti dell'Accademia — poco prima che l'Eeas bandisse una gara successivamente aggiudicata al Collegio per 654.000 euro di finanziamento. All'operazione ha preso parte anche l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), sotto il coordinamento della Procura europea (Eppo). La vicenda accresce la pressione sul Collegio d'Europa e sulla sua rettrice Federica Mogherini, già Alto rappresentante Ue per la politica estera, oggi anche direttrice della nuova Accademia diplomatica.

(Unioneonline)

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