Da Lockerbie alle Torri gemelle: come sono cambiati i controlli in aeroporto in attesa della rivoluzione di Linate
Dopo il crollo delle Torri gemelle arrivano controlli più rigidi sui trolley da cabina: vietati coltelli e forbicinePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli Anni di piombo. In Italia hanno cambiato molte cose, anche le abitudini dei viaggiatori: è in questo periodo che negli aeroporti iniziano i primi controlli sulle valigie. Attentati e dirottamenti erano frequenti e le autorità del mondo dell'aviazione introdussero i raggi X tra check-in e l'imbarco sull'aereo. Poche file però: nei primi anni la scannerizzazione era solo facoltativa, a campione, e non su tutti i passeggeri. Ma è iniziato qui quel percorso che ci ha portato a toglierci la cintura dei pantaloni di fronte a un centinaio di persone come se fosse la cosa più naturale del mondo, a camminare scalzi attraverso i varchi metal detector o a preparare il beauty case con il bilancino, all'interno di buste trasparenti. Nessuno si è mai abituato fino in fondo, e lo si capisce dal sospiro di sollievo generale nel leggere che a Linate e Malpensa, tra qualche mese, non ci sarà più bisogno di tutto questo grazie a un nuovo scanner per i bagagli. Tornando ai raggi X e ai controlli di sicurezza, la vera data spartiacque è quella del 21 dicembre 1988. Strage di Lockerbie. Il volo Pan Am 103 da Londra a New York esplode mentre sta sorvolando la Scozia: nella pancia del Boeing 747-121 c'erano quattro chili di esplosivo nascosti in una valigia Samsonite marrone, innescati probabilmente da un barometro. Da questo momento la scannerizzazione delle valigie destinate alla stiva diventa obbligatoria. Resta però una certa libertà sui bagagli a mano. Gli attentati dell'11 settembre 2001 spazzarono anche questi ultimi residui.
Dopo il crollo delle Torri gemelle arrivano controlli più rigidi sui trolley da cabina: vietati coltelli e forbicine. Il passaggio dal metal detector assomiglia sempre più a una perquisizione. E le file in aeroporto si allungano. Poche settimane dopo gli addetti alla sicurezza cominciano a ispezionare le scarpe: nel dicembre del 2001 su un volo Parigi-Miami della American Airlines, un terrorista riesce a imbarcarsi con dell'esplosivo nascosto nelle suole. L'uomo viene fermato, e anche se la quantità di zolfo probabilmente non è sufficiente a far saltare in aria tutto, le autorità decidono di introdurre un nuovo livello di verifiche.
Nell'estate 2006 un altro giro di vite. L'intelligence inglese sventa un attentato che avrebbe dovuto riguardare alcuni voli in Gran Bretagna. I terroristi - anche questa volta sembra esserci dietro Al Qaeda - programmavano di distruggere gli aerei utilizzando degli esplosivi liquidi. Viene varato allora un nuovo regolamento, che riguarda tutta l'Ue, più Norvegia, Svizzera e Islanda. Da quel momento i liquidi nei bagagli a mano vengono ammessi solo in quantità minime (100 millilitri) a patto che siano in un contenitore trasparente. Tra le altre restrizioni, anche i controlli separati dei dispositivi elettronici e l'obbligo di passare giacche e cappotti ai raggi X.