Un invito a fare scorta di beni essenziali in vista dell’inverno e della primavera con tanto di sollecito alle autorità locali a tutelare la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.

Suona sinistramente familiare l’appello diffuso in Cina dal ministero del Commercio, anche perché non è stato accompagnato da alcuna spiegazione. Non è chiaro se i cittadini debbano prepararsi a un altro lungo periodo di quarantena causa pandemia, ondata di freddo (già prevista) o addirittura un aumento delle tensioni con Taiwan.

Ha fornito qualche spiegazione ai cittadini cinesi l'Economic Daily, testata sostenuta dal Partito comunista cinese, che ha chiarito che lo scopo della direttiva era solo quello "di assicurarsi che i cittadini non fossero colti alla sprovvista in caso di blocco" della loro zona.

TOLLERANZA ZERO – Difficile comunque che l’appello non sia legato al rischio di una nuova emergenza Covid e alla politica adottata da Pechino contro la risalita dei contagi. A livello nazionale, i casi accertati ieri sono stati 71, di cui 54 legati alla trasmissione interna. Pochissimi in rapporto ad altri Paesi, ma già troppi per la strategia utilizzata dalla Cina. Che si può sintetizzare con due parole: tolleranza zero.

E’ quella che è stata utilizzata a DisneyLand di Shanghai, ad esempio, chiuso per un solo caso di Covid su ben 33mila persone testate. O anche l'operazione sul treno veloce diretto a Shanghai e costretto la scorsa settimana a fermarsi, evacuare tutti gli oltre 200 passeggeri a bordo e trasferirli nei centri Covid dopo, anche in quel caso, un solo sospetto caso di contagio.

VOLI DIMEZZATI – Pechino intanto ha dimezzato i suoi voli a meno di 100 giorni dalle Olimpiadi invernali, come testimonia il sito di monitoraggio aereo VariFlight: cancellato un migliaio di voli, circa la metà di quelli da e per i due aeroporti della città (Capital e Daxing). La commissione sanitaria locale, sollecitando la terza dose di vaccino e chiedendo di non lasciare la città se non in casi "assolutamente necessari", ha chiarito che i residenti partiti per viaggi d'affari o di piacere in aree con casi confermati dovrebbero "rinviare" il ritorno.

(Unioneonline/D)

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