Venti personaggi eccellenti arrestati in Giordania per un sospetto "complotto" contro re Abdallah II. Tra questi anche il fratellastro del monarca, il principe Hamzah bin Hussein, ma Amman lo ha negato ufficialmente pur confermandone il coinvolgimento.

Gli arresti sono stati motivati con "ragioni di sicurezza" dopo "un attento monitoraggio" e un'intera vicenda definita una "minaccia alla stabilità del Paese".

Tra i nomi eccellenti finiti agli arresti figurano anche Sharif Hassan Bin Zaid e Basem Ibrahim Awadallah, due alti funzionari legati alla Casa reale. Il primo - hanno ricordato i media - è stato ambasciatore giordano in Arabia Saudita ed è legato al principe Ali Ben Hussein, fratello del re. Il secondo è stato a lungo confidente di re Abdallah e anche ministro delle finanze dopo aver ricoperto il ruolo di capo ufficio della Casa reale.

Il nome di maggior peso, tuttavia, è sicuramente quello di Hamzah bin Hussein: non si sa dunque ancora a quale titolo sia stato chiamato in causa né quale sia il suo status attuale.

Tuttavia il capo di stato maggiore giordano, generale Yousef al Huneiti, ha fatto sapere che ad Hamzah è stato intimato di astenersi da spostamenti e da altre attività che potrebbero essere sfruttate per destabilizzare il regno hashemita.

"Nessuno - ha proseguito il generale - è al di sopra della legge e la sicurezza e la stabilità della Giordania hanno la precedenza su qualsiasi considerazione". Hamzah è figlio della regina Noura (di nascita americana), quarta moglie del defunto re Hussein ed è quindi fratellastro di Abdallah II che invece è figlio della regina Muna (di nascita britannica), seconda moglie dell'ex monarca. Hamzah (nato nel 1980) fu nominato da Abdallah Principe della corona nel 1999. Una posizione che ha ricoperto fino al 2004 quando Abdallah stesso ritornò sulla sua decisione. Spesso ha criticato la corruzione in Giordania.

IL PRINCIPE: "SONO AI DOMICILIARI" - Attraverso il suo avvocato, con cui è riuscito a comunicare, il principe Hamzah bin Hussein sostiene di "essere stato posto questa mattina agli arresti domiciliari".

"Ho avuto questa mattina una visita del capo di stato maggiore delle forze armate giordane che mi ha informato che non mi era permesso uscire, comunicare o incontrare persone perché durante incontri a cui avevo partecipato - o sui social o durante visite da me compiute - erano state espresse critiche al governo o al re ". Il fratellastro di re Abdallah precisa di non essere stato accusato di aver fatto lui stesso critiche, tuttavia afferma: "Non sono responsabile del crollo della governance, della corruzione e dell'incompetenza che è stata prevalente nella nostra struttura di governo negli ultimi 15-20 anni e che ora sta peggiorando. E non sono responsabile neanche della mancanza di fiducia che le persone hanno nelle istituzioni. Si è raggiunto un punto in cui nessuno è in grado di parlare o esprimere opinioni su qualsiasi cosa senza essere vittima di bullismo, arrestato, molestato e minacciato".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata