Il governo italiano in missione in Cina per stringere nuovi accordi politici e commerciali con Pechino, partner strategico per gli investimenti e le esportazioni del Belpaese, quanto mai bisognose di rilancio (di ieri i dati sull'export sardo, calato nel 2016 dell'11,6%).

"Ci sono infrastrutture da realizzare insieme e grandi opportunità", ha detto il premier Paolo Gentiloni, sbarcato in Asia per partecipare al forum dedicato, tra l'altro, al progetto da mille miliardi di dollari "Belt and Road", la "cintura e la strada", per la realizzazione di infrastrutture che dovranno connettere - con ponti marittimi e terrestri - Asia ed Europa.

Un'occasione per entrare nella nuova "Via della Seta" che alletta l'Italia, anche se non è ancora chiaro - per questo in Oriente è volato anche il ministro Graziano Delrio - quale porto potrebbe essere messo a disposizione dei commerci asiatici, se Trieste o Venezia o Genova.

Roma comunque guarda con interesse alla Cina, e soprattutto alle sue politiche economiche antiprotezionistiche.

"Dobbiamo migliorare il coordinamento", ha detto dal canto proprio il presidente Xi Jinping, mettendo sul piatto 124 miliardi di dollari e quasi contrastando l'"America First" di Donald Trump.

LA COREA DEL NORD - In agenda anche la minaccia nordcoreana.

Al proposito, Gentiloni ha ribadito che il prossimo G7 di Taormina dovrà occuparsi anche di Pyongyang, che continua a effettuare test missilistici.

"Preoccupa quello che succede in questa parte di mondo. La risposta deve venire con fermezza".

"Non bisogna considerare queste cose come bizzarrie o stranezze locali - ha concluso il premier -. È un problema serio per la stabilità e la sicurezza globale".

LE DICHIARAZIONI DI GENTILONI - VIDEO:

ACCORDI COMMERCIALI

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