Il "fedelissimo" del presidente Usa lascia il suo incarico: Gary Cohn, consigliere economico, ha presentato le sue dimissioni.

Tra i creatori della riforma fiscale voluta da Trump, ora non è più in sintonia con l'inquilino della Casa Bianca in merito alla politica dei dazi su acciaio e alluminio.

"Gary - ha voluto spiegare il presidente con una dichiarazione al New York Times - è stato il mio principale consigliere economico e ha fatto un ottimo lavoro nel guidare la nostra agenda, contribuendo a realizzare tagli fiscali e riforme storiche e a far ripartire alla grande ancora una volta l'economia americana", e lo ha poi ringraziato "per il servizio che ha dedicato al popolo americano".

A far nascere il disaccordo è stato l'annuncio di Trump sull'intenzione di imporre dazi su acciaio e alluminio, al fine di proteggere imprese e lavoratori americani.

Tutti i suoi consulenti hanno condiviso la posizione, tranne Cohn, che, invece, difendeva il libero mercato.

Ma le prime "ruggini" risalgono al periodo estivo, quando per il consigliere il presidente era stato eccessivamentee "benevolo" nei confronti dei suprematisti bianchi nel corso delle manifestazioni razziste di Charlottesville.

(Unioneonline/s.s.)

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