Da oggi, 1 gennaio 2018, la cannabis ad uso ricreativo è legale in California.

Si tratta del più grande Stato Usa a legalizzare l'uso ricreativo della nota pianta.

Gli adulti con oltre 21 anni di età possono possederne fino a 28 grammi e coltivare sei piante di marijuana in casa.

Già nel 1996 la California fu il primo Stato a legalizzarne l'uso medico. L'attuale normativa arriva in seguito a un referendum svoltosi in concomitanza con le presidenziali che hanno portato alla Casa Bianca Donald Trump.

Molti i paletti: chi la vende deve avere una licenza statale, sarà vietato consumarla in luoghi pubblici o mentre si è alla guida, e venderla (o consumarla) a meno di 200 metri dagli istituti scolastici. Vietata inoltre la vendita dalle 22 alle 6 del mattino.

Tra imposte statali e locali (la California ne applicherà una del 15%) la tassazione sarà intorno al 45%: le entrate fiscali stimate per il solo Stato della California ammontano a circa un miliardo di dollari.

Sono 90 i negozi già aperti e dotati di licenza, per un fatturato stimato, per il 2020, di circa 7 miliardi di dollari.

LE POLEMICHE - I critici sostengono che la legalizzazione porterà a un maggiore consumo soprattutto tra i giovani, e anche da parte di chi è alla guida. Credono inoltre che la burocrazia scoraggerà i consumatori, che non abbandoneranno così il mercato nero, visti anche i pochi - per ora - negozi aperti.

Con sei Stati americani - Colorado, Oregon, Washington, Alaska, Nevada e California - che hanno legalizzato la cannabis, un americano su cinque potrà acquistarla liberamente. Nonostante ciò, le autorità federali continuano a dichiarare la sostanza illegale, sia per uso medico che per uso ricreativo. Uno scontro politico che va avanti da anni e che vede l'amministrazione di Donald Trump schierata con i proibizionisti.

(Unioneonline/L)
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