Al termine di un lungo vertice cominciato ieri nel pomeriggio, i 27 capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla Brexit, dopo la richiesta della premier britannica Theresa May di posticipare il divorzio tra Londra e Bruxelles, che avrebbe dovuto scattare il 29 marzo.

L'Ue ha indicato al Regno Unito due date per decidere, il 22 maggio e il 12 aprile, a seconda di come voterà la Camera dei Comuni sull'intesa per il ritiro.

"Il primo ministro britannico Theresa May", ha spiegato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk in conferenza stampa a Bruxelles la notte scorsa, "ha ripetuto la sua richiesta di prorogare la data al 30 giugno. Per quanto riguarda il rinvio, la nostra decisione prevede due scenari".

"Nel primo scenario se l'accordo di ritiro verrà approvato dalla Camera dei Comuni la settimana prossima, allora il Consiglio Europeo acconsente ad un rinvio della Brexit fino al 22 maggio", ha aggiunto.

La data rappresenta infatti l'ultimo giorno utile per evitare che il Paese debba partecipare alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

Nel secondo scenario, "se l'accordo di ritiro non viene approvato dalla Camera dei Comuni, il Consiglio Europeo acconsente ad un rinvio fino al 12 aprile, aspettandosi che il Regno Unito indichi una via per procedere. Questo significa che fino a quella data tutte le opzioni rimarranno aperte e che la data del precipizio verrà ritardata".

Al termine dell'incontro nella capitale belga May ha confermato: "Sì, lasceremo l'Ue e spetta al Parlamento essere all'altezza di questo impegno preso con il popolo britannico", ora "è giunto il momento delle decisioni".

La premier britannica ha inoltre ribadito la necessità di un'uscita dall'Ue "con un accordo" e senza la revoca dell'articolo 50.

(Unioneonline/F)
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