Bimbo morto a Marsa Alam: «Tumore al cervello». La famiglia: «Mai sospettato niente del genere»
Il caso del piccolo Mattia, il primo malore durante una gita in barca: la versione delle autorità sanitarie egizianePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Mattia Cossettini è morto per complicazioni causate da un tumore cerebrale. Una patologia della quale i genitori del piccolo di 9 anni, non erano assolutamente a conoscenza. Una disgrazia il caso del bambino friulano morto nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 gennaio scorso mentre era in vacanza con i genitori in un villaggio turistico di Marsa Alam, in Egitto, dove erano arrivati il 2 gennaio.
A indicare le cause della morte è stata la Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso con un messaggio postato ieri sera sul proprio profilo Facebook: «Il decesso è stato causato da complicazioni di un tumore cerebrale, di cui il bambino soffriva già prima di recarsi in Egitto». Ci sarebbe stata anche una concausa: «Un'infezione da polmonite batterica, che ha portato a un arresto cardiaco». La Direzione sanitaria ha premesso che il bambino era «giunto all'ospedale di Marsa Alam, nel governatorato del Mar Rosso, alle 2:30 del mattino di lunedì 6 gennaio (...) completamente privo di conoscenza, clinicamente morto. Prima del ricovero, soffriva di vomito ricorrente e di forti mal di testa. Le convulsioni erano iniziate il giorno precedente al ricovero».
Secondo le autorità sanitarie egiziane, «il referto dell'ospedale indicava che il bambino era stato sottoposto a una Tac, che aveva evidenziato un'emorragia cerebrale causata dal tumore». I sanitari avrebbero fatto il possibile: «Sono stati rimossi i liquidi accumulati nella trachea», è stata creata un'apertura «per consentire l'ingresso di ossigeno nei polmoni e sono stati effettuati diversi tentativi di rianimazione cardiaca, purtroppo senza alcun risultato».
I genitori hanno fatto sapere attraverso la loro avvocata, Maria Virginia Maccari, che «Mattia non ha mai accusato alcun sintomo che potesse far presagire o solo immaginare che fosse affetto da patologie o da altri problemi di salute». Padre e madre di Mattia intanto sono tornati a casa, a Tricesimo (Udine), dove si erano trasferiti tempo fa da un'altra località del Friuli.
Sono arrivati nella tarda serata di ieri e stanno attendendo il rientro della salma, che «non è ancora stato disposto dalle autorità egiziane», come ha precisato l'avvocata Maccari. Il piccolo aveva avuto un malore durante una gita in barca, aveva perso i sensi per qualche attimo e, ripresosi, aveva accusato un forte mal di testa. Immediato era stato il rientro dall'escursione e la visita nell'ambulatorio interno al villaggio internazionale dove la famiglia era alloggiata.
La prima diagnosi descriveva un possibile colpo di sole dovuto alla prolungata esposizione durante la gita. Il medico aveva prescritto un ricostituente e riposo, non ravvisando la necessità di approfondimenti diagnostici. Ma poche ore dopo il bambino aveva perso di nuovo conoscenza: a quel punto erano stati allertati i paramedici che lo hanno accompagnato d'urgenza al primo soccorso. Già in quel frangente i soccorritori avevano ipotizzato una morte dovuta a emorragia cerebrale.
(Unioneonline)