Il ministero della Difesa turco ha annunciato di aver colpito "32 obiettivi" del Pkk e dei suoi alleati nel nord dell'Iraq e in Siria, dopo l'attentato che ha provocato almeno 5 morti ad Ankara e che il governo ha attribuito al Partito curdo dei lavoratori.

«In conformità con i nostri diritti di autodifesa ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, è stata condotta un'operazione aerea contro obiettivi terroristici nel nord dell'Iraq e in Siria: un totale di 32 obiettivi appartenenti ai terroristi sono stati distrutti con successo», riferisce il ministero in una nota, precisando che le «operazioni aeree continuano».

L’attentato

Una forte esplosione davanti ai cancelli e poi due persone armate che entrano sparando all'impazzata nella sede dell'Industria aerospaziale (Tusas) in provincia di Ankara, a Kahramankazan, una cinquantina di chilometri dalla capitale. Erano da poco passate le 15.30 in Turchia quando si è scatenato l'inferno per un attacco terroristico che ha provocato la morte di almeno cinque persone, oltre a 22 feriti.

Undici tecnici italiani che si trovavano nell'area - per la maggior parte dipendenti di Leonardo e impegnati in attività di collaborazione industriale nell'ambito di programmi aeronautici avviati da anni con la Turchia - sono rimasti illesi.

I due terroristi, un uomo e una donna, immortalati dalle telecamere di sicurezza al momento del blitz, sono stati in seguito uccisi nel raid delle forze speciali entrate nell'edificio. Pare che uno degli assalitori abbia preso in ostaggio 11 persone prima di essere abbattuto.

Il governo turco ha subito puntato il dito contro i curdi del Pkk. Da quanto trapelato, pare che i terroristi siano arrivati a bordo di un taxi presso il grande edificio dell'Industria aerospaziale, dove lavorano migliaia di impiegati. Una volta sul posto, hanno ucciso il conducente, sono scesi e hanno fatto esplodere un ordigno, anche se in un primo momento sui social media si erano diffuse voci di un attacco kamikaze.

Dopo l'esplosione, i due si sono diretti verso l'edificio sparando e l'uomo è riuscito a entrare. «L'aggressore ha poi tentato di fare irruzione nel dipartimento risorse umane e nell'accademia», ha raccontato una fonte anonima al portale Middle East Eye, aggiungendo che «undici ostaggi sono stati liberati dopo un'operazione delle forze speciali, con una sparatoria ed esplosioni».

L'attentato si è compiuto mentre il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, si trovava al vertice dei Brics in Russia e stava incontrando il presidente Vladimir Putin. Il leader turco ha definito l'attacco «vile» e ha dichiarato che «nessuna organizzazione terroristica che prende di mira la nostra sicurezza sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi», promettendo che «la lotta contro tutti i tipi di minacce terroristiche, e i loro sostenitori, continuerà con determinazione e risolutezza».

(Unioneonline)

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