La Sardegna a Bruxelles contro le proposte della Commissione europea
Coldiretti: «Tagliando la Pac si mette a rischio la tenuta del settore primario». Cia: «La Sardegna tra le aree più penalizzate»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Agricoltori europei in piazza, a Bruxelles, per difendere la Politica agricola comune. In prima fila anche una delegazione di Coldiretti Sardegna, con rivendicazioni che vanno dal “no” al Fondo Unico Agricolo alla difesa della Politica agricola comune, dalla battaglia per l’origine obbligatoria in etichetta alla richiesta di reciprocità negli scambi internazionali.
Al centro della mobilitazione di Bruxelles c’è la netta contrarietà alla confluenza della Pac in un Fondo Unico, una scelta che toglierebbe certezze e stabilità a un settore che ha bisogno di programmazione e regole chiare per garantire sicurezza agli agricoltori e cibo di qualità ai cittadini consumatori. Una prospettiva che, per la Sardegna, rischia di aggravare difficoltà strutturali già esistenti.
«Dire no al Fondo Unico significa difendere l’agricoltura sarda e il diritto dei consumatori a sapere cosa portano in tavola», sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu. «Senza risorse dedicate e senza una Pac forte, si apre la strada a un sistema che favorisce le importazioni e penalizza chi produce nel rispetto delle regole. Per questo chiediamo l’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale e l’introduzione dell’origine obbligatoria in etichetta per tutti i prodotti: basta inganni sul cibo, servono trasparenza, tracciabilità e reciprocità reale nelle politiche commerciali».
Un fronte di battaglia che riguarda anche l’accordo con il Mercosur e il tema delle importazioni da Paesi che non garantiscono gli stessi standard ambientali, sanitari e sociali imposti agli agricoltori europei. Coldiretti chiede controlli più stringenti alle frontiere e il rispetto di principi di piena reciprocità, oggi ancora largamente disattesi.
«Per la Sardegna queste politiche rischiano di produrre effetti devastanti», aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba. «Tagliare le risorse alla Pac e aumentare la burocrazia significa mettere in crisi il reddito agricolo e frenare gli investimenti. In un territorio insulare, dove i costi sono strutturalmente più alti, il rischio è la perdita di competitività e la chiusura di molte aziende, con ricadute pesantissime sull’occupazione e sull’economia regionale».
A Bruxelles anche una delegazione di Cia Agricoltori Italiani Sardegna: «No al taglio delle risorse previsto nelle proposte in campo, che in Sardegna contribuirebbe a falcidiare un comparto già alle prese con una miriade di difficoltà e sui cui è indispensabile investire e non di certo sottrarre risorse», spiegano i rappresentanti della confederazione isolana. A Bruxelles sfilano 10 mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente. «La Sardegna, con le sue aree interne e la sua agricoltura, risulterebbe tra le regioni italiane a subire i tagli maggiori».
(Unioneonline)
