È ormai vera e propria emergenza in Somalia, dove il Paese ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte a un'invasione di locuste.

Il temuto annuncio è arrivato ieri dal ministero dell'Agricoltura di Mogadiscio. E l'invasione, che secondo gli esperti è dovuta agli sbalzi meteorologici connessi al cambiamento climatico, minaccia purtroppo l'intero Corno d'Africa.

Anche il ministro dell'Agricoltura ugandese, Aggrey Bagiire, ha segnalato che la situazione è fuori controllo e gli interventi antiparassitari sono difficili nel confinante Kenya, e ciò a causa dei problemi di sicurezza sulla frontiera della Somalia per i frequenti assalti dei terroristi islamici.

In territori già pesantemente provati dalla guerra si aggiunge dunque la fame, perché uno sciame di locuste, secondo un foglio informativo della Fao, potrebbe consumare in un solo giorno la stessa quantità di cibo della metà della popolazione della Francia.

Uno sciame di un chilometro quadrato comprende circa 40 milioni di locuste e l'Organizzazione dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura ha chiesto di recente al mondo 70 milioni di dollari di aiuti per combattere con pesticidi l'invasione degli insetti in Etiopia, Somalia e Kenya.

"La velocità della diffusione dei parassiti e la dimensione delle infestazioni sono così oltre la norma che hanno portato al limite le capacità delle autorità locali e nazionali", ha affermato la Fao.

Gli sciami si sono diffusi dallo Yemen attraverso il Mar Rosso e le forti piogge alla fine del 2019 hanno creato le condizioni ideali per far prosperare i parassiti. Ma le cattive notizie non finiscono qui, perché il problema potrebbe peggiorare. Oltre al crescente numero in Africa orientale, infatti, le locuste si sono riprodotte anche in India, Iran e Pakistan, e in primavera potrebbero trasformarsi in nuovi sciami.

(Unioneonline/v.l.)
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