Un aereo militare di fabbricazione russa con oltre duecento persone a bordo ha preso fuoco durante la fase del decollo e si è schiantato vicino all'autostrada che collega Boufarik e Blida, pochi chilometri a sudovest di Algeri.

Nessuno a bordo è sopravvissuto: una dichiarazione ufficiale ha confermato la morte di 257 persone.

I passeggeri erano tutti soldati: 26 del Fronte Polisario, un'organizzazione militante - attiva nel Sahara occidentale - che chiede l'autodeterminazione.

L'aereo, stando a quanto si apprende, era diretto ad Orano, nell'ovest, e poi a Tinduf, nel sud dell'Algeria: qui si trova il principale campo profughi saharawi gestito dal Polisario.

Sono centinaia i soccorritori intervenuti sul posto, mentre il vice ministro algerino della Difesa nonché capo di Stato Maggiore, Ahmed Saleh, ha dato ordine di formare una commissione d'inchiesta per indagare sulle cause dello schianto.

IL PRECEDENTE - L'incidente è stato definito "il più grave nella storia dell'aviazione militare algerina".

Il peggiore, fino a oggi, era considerato quello avvenuto nel febbraio del 2014, quando 77 persone - militari e loro famigliari - rimasero uccisi nello schianto di un aereo da trasporto Hercules C-130, precipitato mentre sorvolava il monte Fortas, 500 chilometri a est di Algeri. Il disastro fu attribuito al maltempo.

(Unioneonline/D)

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