Lo Stato islamico usa i prigionieri come cavie per testare armi chimiche.

Sono le rivelazioni del Times, che ha definito queste pratiche "un salto indietro verso il nazismo".

Stando al quotidiano inglese, le forze speciali irachene - una volta riconquistata parte della roccaforte islamica di Mosul - hanno trovato documenti che testimoniano questi esperimenti.

In particolare, all'università della città - o meglio, in quello che ne resta - hanno rinvenuto tracce di agenti chimici come l'iprite.

GLI ESPERIMENTI - Per giorni, si legge nei dossier, i jihadisti hanno avvelenato i pasti dei prigionieri con composti di pesticidi, condannandoli così a una morte lenta, durata anche settimane.

Secondo l'intelligence, l'intento sarebbe quello di sferrare un attacco chimico contro obiettivi occidentali, contaminando cibo e bevande di Europa e Stati Uniti.

© Riproduzione riservata