Esattamente 159 anni fa – il 22 agosto 1864 – undici nazioni europee e gli Stati Uniti riconoscevano gli ufficialmente la Convenzione di Ginevra, il primo accordo internazionale per tutelare i diritti dei feriti in guerra. 

Un’intesa nata sull’onda dell’indignazione internazionale per gli orrori descritti da Henry Dunant, uomo d’affari svizzero che aveva assistito come testimone alla battaglia di Solferino, combattuta tra l’esercito franco-piemontese e l’esercito austriaco nel 1859.

Dunant, in particolare, narrò le atrocità subite da vittime e feriti durante le battaglie e assistette ai soccorsi prestati ai soldati dalla popolazione del posto. Il suo resoconto divenne un libello dal titolo “Un ricordo di Solferino”, che inviò a tutti i sovrani e i governi d’Europa per invitarli a fissare regole precise per garantire soccorso e aiuto ai feriti di guerra, indipendentemente dalla nazionalità e dall’appartenenza a questo e quello schieramento. 

Le regole di tutela vennero adottate cinque anni dopo durante una conferenza a Ginevra.

Con la stipula della Convenzione, poi aggiornata più volte con il passare dei decenni, nacque anche la Croce Rossa Internazionale e la croce rossa su fondo bianco divenne simbolo internazionalmente riconosciuto di soccorso e assistenza.

(Unioneonline/l.f.)

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