Sparatoria nella tarda notte di ieri a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.

Il bilancio è di un morto e di due feriti.

La vittima è un cittadino del Mali di 29 anni, morto dopo essere stato ferito a colpi di fucile da ignoti. Stranieri anche i due feriti.

Secondo la prefettura, il gruppo, che abitava nell'area che ospita una tendopoli di migranti, stava rubando lamiere in una fabbrica abbandonata per costruire un riparo di fortuna.

A un tratto sono stati raggiunti dai proiettili di un fucile, partiti, pare, da "un uomo di carnagione bianca": il 29enne, Sacko Soumayla, è stato colpito alla testa. Soccorso dal 118 e trasportato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Reggio Calabria, è deceduto poco dopo. Gli altri due, Madiheri Drame e Madoufoune Fofana, non sarebbero gravi.

Una riunione d'urgenza del coordinamento delle forze di polizia è stata convocata nella serata di ieri in Prefettura. Al termine del vertice è stata programmata l'ulteriore intensificazione dei controlli nell'area che ospita la tendopoli.

L'USB: "PRIMA VITTIMA DELLA DOTTRINA SALVINI" - "La dottrina di Matteo Salvini - commenta in una nota l'Unione sindacale di base in un comunicato - ha fatto scorrere il primo sangue ieri sera in Calabria, il sangue di un migrante maliano di 29 anni sempre in prima fila nelle lotte dell'Unione sindacale di base per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Soumaila è stato ucciso da una delle fucilate sparate da sconosciuti da una sessantina di metri di distanza. Un tiro al bersaglio contro 'lo straniero', il nero cattivo da rispedire nel Paese d'origine. Il triste seguito delle parole pronunciate dal nuovo ministro di polizia".

(Unioneonline/s.a.-D)

SALVINI: "A CASA LORO"

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