Confermato in appello, a Roma, l'ergastolo per Gulob, militare arruolato nell'Afghan National Army, che nel gennaio del 2011 uccise il caporal maggior degli Alpini della Brigata Julia, il sardo Luca Sanna, e ferì gravemente un commilitone, Luca Barisonzi, rimasto poi paralizzato.

Il fatto è accaduto nel distretto di Bala Murghad.

L'imputato è rimasto irreperibile e latitante per tutto il corso delle indagini della Procura di Roma.

Dopo la sentenza di primo grado, nel maggio del 2021, il pg Francesco Mollace ha chiesto ed ottenuto la conferma del carcere a vita.

Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio contestano il reato di attentato per finalità di terrorismo.

Nel capo di imputazione si afferma che l'imputato "con l'intento di contrastare violentemente una missione internazionale che stava eseguendo attività di presidi del territorio nel distretto di Bala Murghad attentava alla vita del personale militare italiano" che era di stanza nella stessa base in cui operava il militare afghano. 

LA RICOSTRUZIONE – Era il 18 gennaio 2011. Sanna, in missione con gli alpini dell'VIII Reggimento Brigata Julia, resta vittima di un'imboscata, alla base di Bala Murghab. Un uomo in divisa, un terrorista infiltrato fra i soldati italiani, si avvicina al caporalmaggiore con una scusa. Finge che gli si è inceppata l'arma. Invece, all'improvviso, parte una raffica di proiettili, che raggiungono Sanna e un commilitone, Luca Barisonzi. Quest'ultimo resta gravemente ferito, Sanna, purtroppo, colpito alla testa, perde la vita. Aveva 33 anni, Luca, e si era sposato da poco.

(Unioneonline/v.l.)

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