Prosegue la protesta anti-Green Pass al porto di Trieste.

Al presidio dei dipendenti contrari al certificato verde Covid obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, iniziato il 15 ottobre, continuano a partecipare centinaia di persone, alcune arrivate in pullman da altre regioni. 

Tra queste anche alcuni volti noti, come l’attore Enrico Montesano e l’ex generale Antonio Pappalardo, già leader dei cosiddetti “gilet arancioni”.

“Il Green pass è una cosa inutile, che nulla ha a che vedere con la sanità, ma è una questione politica. Il Green pass è l'inizio di un controllo personale e individuale", ha detto Montesano, arringando la folla presente al molo 4 del terminal triestino.

In queste ore, però, i contestatori si sono però spaccati, tra coloro che vorrebbero porre già fine alla protesta e quanti invece, l’ala più dura, intendono andare avanti almeno fino al 20 ottobre.

E si registra anche il passo indietro di Stefano Puzzer, uno dei leader del Coordinamento dei portuali di Trieste. "In data odierna ho rassegnato le dimissioni dal Clpt di Trieste poiché è giusto che io mi assuma le mie responsabilità - ha scritto Puzzer su Facebook - Una di queste, è la decisione di proseguire il presidio fino al 20 di ottobre. La decisione è soltanto mia, non è stata forzata da nessuno, anzi non volevano accettarle ma io le ho pretese".

In tutto questo l’attività del porto non ha cessato, anche se prosegue in maniera rallentata. 

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata