Nicola Mancino, ex presidente del Senato, renderà di nuovo dichiarazioni spontanee nel processo sulla presunta trattativa fra lo Stato e Cosa Nostra nei primi anni Novanta.

È stato il suo legale Massimo Krogh ad annunciarlo oggi nell'aula bunker Ucciardone di Palermo dove si tiene il processo.

L'udienza di oggi è durata pochi minuti ed è stata riaggiornata a domani: il presidente della Corte d'assise, Alfredo Montalto, ha annunciato che Totò Riina, imputato nel processo, non poteva partecipare per un problema di salute e che non voleva rinunciare.

Nicola Mancino è finito nel processo per un appunto presente sull'agenda di Paolo Borsellino: il magistrato antimafia aveva annotato un appuntamento con l'allora ministro dell'Interno. Da quell'incontro, secondo alcuni testimoni, sarebbe tornato molto preoccupato.

Mancino, interrogato, ha detto di non ricordare, e ha escluso di aver avuto un colloquio privato con Borsellino e di averlo convocato. Poi è stato indagato e rinviato a giudizio per falsa testimonianza.
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