Scadenza dei prestiti a dieci anni, tasso annuale allo 0,1%, costo una tantum di 0,25% e costo annuale di 0,05%. Queste le caratteristiche della nuova linea di credito Mes dedicata alla pandemia di coronavirus.

Le richieste potranno essere fatte sino a fine 2022, ma la scadenza può anche essere estesa.

L'unica condizione è che il fondo sia utilizzato per le spese sanitarie dirette e indirette relative al contenimento del Covid-19.

"Dopo - si legge nelle conclusioni dell'Eurogruppo - gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici in modo coerente con il coordinamento fiscale e di bilancio, e il quadro di sorveglianza, compresa la flessibilità".

"C'è un solo requisito di condizionalità - spiega il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni - legato alle spese sanitarie dirette e indirette, la sorveglianza si concentrerà solo sull'uso coerente dei fondi. L'accordo aggiunge uno strumento utile alla nostra risposta alla crisi. La decisione per l'accesso alla linea di credito spetta agli Stati membri".

LE REAZIONI - Delineati dunque i termini delle nuova linea di credito del Mes, e le reazioni in Italia sono le più disparate. Zingaretti dice sì, Salvini dice no, Di Maio "ni". Ovviamente favorevole, da sempre, Italia Viva di Matteo Renzi: "Sì senza se e senza ma", twitta il capogruppo alla Camera Luigi Marattin.

Giuseppe Conte nell'intervento finale ha rimarcato sulla necessità immediata del Recovery Fund: "Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando a una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere imprese e famiglie. Il prestito effettivo del Recovery Fund sui mercati deve essere di notevole dimensione, almeno un trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive della Ue".

"Dobbiamo leggere i regolamenti", afferma Luigi Di Maio. "Si parla di circa 30 miliardi (37 per la precisione, ndr) del Mes per l'Italia, ma noi stiamo lavorando su un accordo per il Recovery Fund che vale tra i 1.500 e i 2.000 miliardi. Se ci sarà un poderoso Recovery Fund, non ci sarà bisogno di nessun altro strumento".

"Continua il negoziato in Europa. Oggi un altro passo avanti, sarà possibile utilizzare il Mes senza condizionalità per gli investimenti in sanità", scrive su Facebook Nicola Zingaretti. "Una grande opportunità per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per

nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone".

Di diverso avviso Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "Il Mes non è un regalo, sono soldi in prestito da restituire a precise condizioni scelte a Bruxelles e non in Italia. Dovremmo emettere buoni del Tesoro 'Orgoglio Italiano'", afferma il primo. "La trappola per topi si sta facendo più raffinata, ma temo rimanga una trappola per topi", dichiara la seconda.

(Unioneonline/L)
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