"Il processo attualmente in corso, che fa compiere un salto in avanti verso la ricostruzione dei fatti, è una necessità per l'intera storia del Paese". 

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel suo intervento a Palazzo D'Accursio per la commemorazione dei 41 anni dalla strage alla stazione di Bologna.

Nell’attentato persero la vita 85 persone e duecento rimasero ferite.

"La stazione di Bologna è uno snodo, non solo uno snodo ferroviario e geografico, è uno snodo storico dell'intera storia d'Italia", ha aggiunto.

"Voi familiari e bolognesi tutti non avevate mai smesso di tradurre la fiducia nelle vostre istituzioni, ma abbiatene anche nel governo e nello Stato", ha dichiarato la Guardasigilli, "la vostra fiducia è sempre diventata tenace ricerca e mobilitazione", ha aggiunto il ministro, "oggi lo Stato rinnova il più solenne impegno per giungere all'accertamento i fatti. Non ci può essere giustizia senza accertamento pieno delle responsabilità: per questo l'attività procede. La polvere che rivestiva i corpi martoriati, quella polvere che troppo a lungo ha coperti molteplici responsabilità oggi quella polvere si sta diradando e lascia nuovi contorni e nuovi profili dell'accaduto".

In corteo anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

IL MESSAGGIO DI MATTARELLA – "Quarantuno anni fa la città di Bologna e con essa la Repubblica vennero colpite al cuore. Un attentato dinamitardo, a opera di menti ciniche che puntavano alla destabilizzazione della democrazia italiana, provocò una terribile strage in cui morirono donne e uomini inermi, bambini innocenti", inizia così il messaggio che il presidente Sergio Mattarella ha scritto per ricordare la strage.

"I bolognesi e gli italiani - prosegue - seppero reagire con sofferto coraggio, offrendo solidarietà a chi aveva bisogno di aiuto, di cure, di conforto. Affermando un forte spirito di unità di fronte al gesto eversivo diretto contro il popolo italiano. Sostenendo nel tempo le domande di verità e di giustizia, che, a partire dai familiari, hanno reso la memoria di questo evento disumano un motore di riscatto civile e un monito da trasmettere alle generazioni più giovani".

"L'impegno di uomini dello Stato, sostenuti dall'esigente e meritoria iniziativa dell'Associazione tra i Familiari delle vittime, ha portato a conclusioni giudiziarie che hanno messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa la mattina del 2 agosto 1980. Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l'impegno di ricerca di una completa verità", si legge ancora nella nota.

"La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà. La vicinanza, che rinnoviamo a quanti sono stati colpiti negli affetti più preziosi da tanta ferocia, costituisce anche pegno per il futuro, affinché il patrimonio di valori e di umanità, che sta alle fondamenta della nostra società, sia percepito sempre più come un bene comune indivisibile conquistato con la lotta di Liberazione", conclude il capo dello Stato.

(Unioneonline/F)

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