A 40 anni di distanza dalla bomba esplosa in stazione a Bologna, il gup del Tribunale di Bologna Alberto Gamberini ha rinviato a giudizio l'ex esponente di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, accusato di essere uno degli autori della strage del 2 agosto 1980.

Secondo l'accusa Bellini avrebbe agito in concorso con i militanti dei Nar già condannati e con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori della carneficina.

A processo anche l'ex carabiniere Piergiorgio Segatel, che dovrà rispondere di depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di alcuni immobili in via Gradoli a Roma, accusato di aver dato false informazioni al pm al fine di sviare le indagini. La prima udienza è fissata per il 16 aprile.

L'ordigno piazzato alla stazione del capoluogo emiliano fece 85 vittime, tra cui una donna di origine sarda, Maria Fresu, al centro di uno dei tanti misteri che ancora avvolgono questa pagina tra le più inquietanti e drammatiche della storia italiana del Novecento.

(Unioneonline/l.f.)
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