A partire da oggi il Green pass diventerà solo un lontano ricordo e l’Italia comincia a vedere la strada dell'uscita dall'emergenza sanitaria. L'unica eccezione al QR code sarà per l'ingresso nelle Rsa. La novità che entra in vigore varrà per tutti i luoghi dove era obbligatorio mostrare il certificato, dai ristoranti al cinema.

Un nuovo step che - dicono i virologi - va comunque preso con cautela anche per evitare che le persone in attesa della terza dose non completino il ciclo vaccinale. L'obiettivo primario è quello di tutelare le persone più fragili, considerando ancora l'ampia diffusione del virus che nelle ultime 24 ore ha contagiato oltre 53mila persone e causato la morte di altre 130 (qui il bollettino in Italia, qui il bollettino in Sardegna).

Le raccomandazioni, comunque, restano sempre le stesse, igienizzare le mani, mantenere la distanza ed evitare assembramenti.

LA MASCHERINA – A questo, poi, si aggiunge l'uso della mascherina che da oggi non è più obbligatoria all'aperto, compresi gli stadi o gli eventi culturali. Via l'obbligo anche in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uffici pubblici il dispositivo di protezione resta “raccomandato”, come sottolineato dallo stesso ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

Per quanto riguarda il privato, invece, sarà compito delle singole aziende rinnovare o ridefinire protocolli o accordi. L'obbligo della mascherina resterà, almeno fino al 15 giugno, nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive al chiuso. Le nuove norme consigliano poi di avere sempre a disposizione la mascherina pronta ad essere indossata in caso di affollamento, per esempio nei negozi o nei centri commerciali. Il dispositivo di protezione resterà obbligatorio anche nelle scuole, in attesa della chiusura dell'anno scolastico, quando anche gli studenti potranno finalmente dire addio alle mascherine in aula.

La prossima scadenza sarà quella del 15 giugno, quando l'Italia dirà ufficialmente addio alle mascherine anche al chiuso. Alla stessa data verrà meno l'obbligo vaccinale per gli over 50, forze dell'ordine e lavoratori delle scuole. Il 31 agosto, invece, scadrà lo smart working, mentre il 31 dicembre scadrà l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e i lavoratori di ospedali e Rsa. Stop anche all'obbligo vaccinale o al tampone per far visita alle Rsa.

I NUMERI – Da almeno un mese la curva dei casi di Covid-19 in Italia si trova su un plateau e i numeri dell'epidemia continuano a essere alti. A tenerli così è la variante Omicron con la sua numerosa famiglia. L'ultima arrivata è la sotto-variante BA.4, segnalata in Lombardia e Calabria, e che si aggiunge alle altre sotto-varianti in circolazione nel nostro Paese (BA.1, BA.2 e BA.2.3,) e ai ricombinanti, come Xf e Xj.

"La battaglia contro il Covid non è ancora finita", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, che a proposito delle mascherine ha rilevato che "non avere un obbligo non significa diventare irresponsabili. Ci sono ancora situazioni al chiuso, così come anche all'aperto, dove ci possono essere condizioni di assembramento". Per il ministro è necessario anche insistere sulle vaccinazioni, soprattutto "sulle terze dosi e sulle quarte dosi alle persone che hanno già una raccomandazione da parte delle autorità sanitarie, vale a dire gli ultraottantenni, chi vive in una Rsa e alle persone tra i 60 e i 79 anni con particolari fragilità".

I VACCINI - I vaccini restano un'arma fondamentale contro casi gravi e decessi, come indicano i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), secondo cui il tasso di mortalità per Covid-19 è nove volte maggiore nei non vaccinati (36 decessi per 100.000 abitanti) rispetto ai vaccinati con tre dosi (4 decessi per 100.000 abitanti) e quattro volte maggiore rispetto ai vaccinati con due dosi (9 decessi per 100.000 abitanti). La protezione del vaccino dalla malattia grave è stata del 72% nei vaccinati con il ciclo completo da meno di 90 giorni, del 73% nei vaccinati con ciclo completo da 91 a 120 giorni, e 74% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, fino all'89% nei vaccinati con la dose booster.

(Unioneonline/D)

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