La procura di Rieti ha iscritto nel registro degli indagati 5 persone per il crollo delle case popolari che causò 18 morti nel terremoto che lo scorso agosto ha colpito la città di Amatrice.

Si tratta dei primi indagati per il sisma, e - secondo quanto si apprende - sarebbero i responsabili della ditta di costruzioni e dell'Ater (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale) di Rieti: Ottaviano Boni e Luigi Serafini, rispettivamente direttore tecnico e amministratore unico dell'impresa che ha eseguito i lavori, Franco Aleandri, l'allora presidente dell'Ater, il geometra del Genio Civile Maurizio Scacchi e un ex assessore comunale di Amatrice, Corrado Tilesi.

"Quelle case sarebbero crollate con qualsiasi sisma", ha dichiarato il pm reatino Rocco Montuori.

"Palazzine costruite molto male", ha rincarato il procuratore Giuseppe Sajeva. "La stessa cosa non si è verificata in altri edifici costruiti nella stessa piazza dalla stessa impresa: si è andato al risparmio, un problema di costi e profitti".

Materiali scadenti, pilastri sbriciolati, travi inesistenti. Tanti i difetti delle palazzine, ma l'intera storia delle case dell'Ater, si legge nell'avviso di conclusione indagini, "è una sfilza di autorizzazioni che non dovevano essere neppure presentate per le troppe irregolarità".

Per la procura quelle case, costruite negli anni Settanta, erano abusive, non potevano e non dovevano essere costruite in quel modo.

(Redazione Online/L)

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