Un blitz annunciato sui social per ribellarsi “alla schiavitù del Green pass”. Così, al grido “Resistere per esistere” due ex grillini no vax, il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari e la parlamentare Sara Cunial, prima che scattasse la mezzanotte del 15 ottobre (giorno di entrata in vigore dell’obbligo di certificazione) si sono asserragliati nell’ufficio di Barillari nel Consiglio regionale del Lazio.

"Sono entrato nel mio ufficio senza greenpass e senza tampone. Da questo momento aspetto le forze dell'ordine che mi dicano che non posso più stare nel mio ufficio a lavorare, aspetto che le autorità di questo Stato, che dovrebbero difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, mi vengano a prendere per farmi uscire con la forza. Io non opporrò resistenza: il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze. Io rispetto la Costituzione Italiana", si autodenuncia Barillari.

Poi arriva la fame: “A proposito di viveri, confesso che stamattina avevo messo in conto di andare al bar qua dentro a prendere un po’ di roba in più. Il fatto è che non mi hanno fatto entrare, perché non avevo il Green pass”. Inoltre, negli uffici della Regione nel weekend viene anche staccata l’elettricità.

I due dicono che resisteranno, ma alla fine devono lasciare gli uffici della Regione. Se sia la fame o la paura di incorrere in una denuncia non è noto. Questa la versione di Barillari: “Siamo obbligati a lasciare un edificio a causa di una sanificazione necessaria e urgente, a suo dire, a causa di un dipendente regionale positivo al Covid. Dipendente quasi certamente vaccinato e in possesso di regolare Green pass”.

ASILO IN SVEZIA – Fatto sta che, chiusa l’ingloriosa occupazione durata meno di 24 ore, i due vanno a manifestare davanti al consolato svedese per chiedere asilo politico.

"Abbiamo chiesto asilo politico a uno Stato democratico perché qui non ci sentiamo più tutelati”, fanno sapere. Ma se anche volessero andare in Svezia, avrebbero bisogno del Green pass altrimenti Stoccolma vieterebbe loro l’accesso nel Paese.

(Unioneonline/L)

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