"Mai vista un'adesione allo sciopero così elevata, dai primi dati che ci arrivano siamo all'80-90% di partecipazione".

Lo dice Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao-Assomed, commentando i primi dati della mobilitazione del Servizio sanitario nazionale proclamata per oggi.

Le richieste di 135mila tra medici, veterinari e dirigenti sanitari, sono il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, la cancellazione del blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni e il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream.

"Non è uno sciopero corporativo - ha aggiunto Palermo, durante la conferenza stampa indetta dai sindacati della dirigenza all'ospedale San Camillo di Roma - ma non possiamo accettare che il diritto a un contratto dignitoso venga messo in concorrenza con il diritto alla salute dei cittadini. Le Regioni hanno avuto i fondi e ora qualcuno si assuma la responsabilità di finanziare ciò che è previsto dalle leggi. Chi lavora nel servizio sanitario ha diritto a un giusto salario".

"Abbiamo avuto un incontro con la presidente della Commissione Affari sociali della Camera e sembrerebbe che l'attenzione sia cresciuta su queste problematiche. Ma senza risposte: noi proseguiremo nella lotta e proclameremo una o due giornate di sciopero a dicembre, quando la Manovra sarà al Senato. Non escludiamo altre forme di lotta a livello regionale per il 2019, non molliamo la presa perché non accettiamo il declino del Ssn".

"Hanno aderito allo sciopero 12mila anestesisti-rianimatori, il 90%, 40 mila interventi sono stati sospesi - gli fa eco Marco Chiarelli, presidente dell'Arooi-Emac Marche - non ha senso che il ministro ci dica che le risorse ci sono dall'anno prossimo, ma intanto restiamo in condizioni economiche vergognose. Le risorse vanno stanziate nella Manovra di questo anno".

(Unioneonline/D)

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