Due auto, sei immobili e disponibilità finanziarie ancora in corso di quantificazione: questi i beni sequestrati su proposta della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ai danni di Rosario Aricò, 57enne di Reggio Calabria, imprenditore con un passato lavorativo nel mondo dell'ortofrutta.

Aricò era stato condannato con sentenza definitiva a 6 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa.

Svolgeva attività di supporto alle azioni criminali della cosca Tegano, forte dei suoi rapporti con Peppe Schimizzi, ora morto, e suo cognato Carmelo Barbaro, pluripregiudicato e personaggio di spicco della 'ndrina.

Il sequestro è arrivato non solo per la pericolosità sociale di Aricò e per la condanna definitiva, che risale al 2015, ma anche per la sproporzione tra i redditi dichiarati dal suo nucleo familiare rispetto agli acquisti che effettuava.
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