Restano in carcere i sei minorenni accusati dei reati di tortura, sequestro di persona, danneggiamento e violazione di domicilio, nell'ambito delle indagini sulla morte di Antonio Stano, pensionato 66enne di Manduria (Taranto) deceduto il 23 aprile in ospedale e vittima delle angherie dei giovani.

Lo ha deciso il gip del Tribunale per i minorenni della città pugliese Paola Morelli, che non ha convalidato il fermo disposto il 30 aprile per mancanza del pericolo di fuga, ma ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Bari per i due 16enni e i quattro 17enni.

Tra gli indagati ci sono anche due maggiorenni.

Ieri, nel corso degli interrogatori di convalida dei fermi, gli otto giovani sono apparsi "molto provati", con gli occhi "gonfi di lacrime", hanno fatto sapere i loro legali.

Si sono detti inoltre "dispiaciuti" delle violenze commesse e si sono riconosciuti nei video finiti agli atti della Procura, rispondere alle domande del giudice.

Il più grande degli indagati, che ha 22 anni, ha inoltre confessato di aver partecipato a un solo raid nella casa del pensionato, ma ha negato di aver avuto un ruolo attivo.

(Unioneonline/F)
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