Per tre mesi col cadavere della compagna in casa: “Posso assistere all’autopsia? Mi manca troppo”
La stravagante richiesta dell’uomo, che non ha comunicato il decesso perché “non ero pronto a lasciarla andare”
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Davanti al pm che l’ha convocato in occasione dell’attribuzione dell’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo della compagna, ritrovato sul divano della loro casa a Roma in avanzato stato di decomposizione, ha detto solo che avrebbe voluto assistere all’esame: “Mi manca troppo, non riesco a lasciarla andare”.
Una situazione anomala quella che le forze dell’ordine stanno affrontando, col 65enne che per tre mesi ha nascosto la morte della donna, una 90enne. In realtà, ha spiegato, non pensava esistesse un obbligo di comunicazione del decesso, non aveva infatti intenzione di nascondere nulla. Per mesi ha vissuto col cadavere, lo ha pulito più volte, avvolgendolo in un lenzuolo, ma non era “pronto” a vivere da solo e senza quella donna che tanto aveva amato.
Per ora è comunque indagato per occultamento.
L’allarme era stato lanciato dai vicini dell’appartamento, in zona Trastevere, che sentivano provenire dalla finestra un odore terribile e da settimane non vedevano la 90enne.
(Unioneonline/s.s.)