Paolini, la lettera dopo l'incidente: "Crollato come una montagna, niente è più come prima"
Marco Paolini è distrutto per l'incidente mortale che ha causato lo scorso 17 luglio, quando sulla A4 - nei pressi di Verona - ha tamponato una Fiat 500 al volante della sua Volvo provocando la morte di una donna di 53 anni.
L'attore, indagato per omicidio stradale, non ha ritirato un premio - il Pelmo d'Oro - nel Bellunese. Non si è presentato, si è scusato con la sua gente e ha mandato una lettera che ha letto il presidente della provincia Roberto Padrin.
Non ce l'ha fatta Paolini a partecipare a quello che sarebbe stato il primo evento pubblico dalla tragedia.
L'attore nella lettera ringrazia per il conferimento del premio. "Un'occasione in più per marcare l'appartenenza a una comunità che mi ha sempre fatto sentire il suo affetto e sostegno".
Poi arriva alle note dolenti: "Il mio carattere somiglia alle Alpi, nel bene e nel male. Le Crode (tipiche guglie dolomitiche a pareti lisce, ndr) sembrano eterne, poi un giorno un pezzo viene giù di schianto e quel che resta è diverso da prima. Uno di quegli schianti, qualche giorno fa, è successo a me, e niente è più come prima. Ora per me è necessario tenere un profilo basso, per rispetto alle parti lese, alla mia famiglia, alla giustizia, alla dignità del mio lavoro. A volte è meglio tacere".
Quindi, amareggiato, si scusa "per l'imbarazzo e i problemi pratici che tutto questo comporta".
(Unioneonline/L)