Con le curve in crescita, ricoveri compresi (in particolare quelli ordinari, ma anche le terapie intensive, salite di un punto percentuale al 3% di occupazione in 24 ore), si attende in settimana la decisione sull’utilizzo delle mascherine nei luoghi di lavoro.

Il tavolo fra Ministero del Lavoro, Salute, Sviluppo economico e Inail è stato convocato per il 30 giugno con le parti sociali con l'obiettivo di arrivare alla sottoscrizione di un testo aggiornato del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che “consenta di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza”. Ma “senza sottovalutare l’impennata dei contagi delle ultime settimane”.

Il Protocollo ancora in vigore prevede tra le altre misure l'obbligo dell'uso delle mascherine in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro.

Se Pregliasco parla di casi “sottostimati”, Sileri spiega che l’attuale ondata sarà “autolimitante”, nel senso che “durerà ancora qualche settimana, poi si spegnerà”.

SILERI

Secondo il sottosegretario alla Salute “rendere la mascherina obbligatoria oggi non avrebbe molto senso, perché tra 15-20 giorni il picco sarà già passato”, il dispositivo dovrebbe solo restare “fortemente raccomandato dove c’è affollamento”.

Quanto ai vaccini Sileri, anche lui scissionista passato a “Insieme per il futuro” di Di Maio, sostiene che questo virus “avrà bisogno di una protezione di comunità ogni anno, come per l’influenza”.

“Io non so se nel 2023 sarà questo il virus che circolerà o un altro, verrà identificato il virus che più circolerà nell’emisfero australe e da lì verrà preparato un vaccino aggiornato”, continua il sottosegretario, secondo cui “non dobbiamo preoccuparci e vivere in maniere ossessiva la presenza di questo virus”, ma “dobbiamo concentrarci sull’ottenimento quanto prima di vaccini aggiornati, altrimenti a ottobre avremo qualche problema in più”.

(Unioneonline/L)

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